L’OMS ammonisce i Paesi ricchi per le dosi di rinforzo
L'OMS è in combutta con i Paesi ricchi che organizzano programmi di vaccinazione di rinforzo; somministrate su vasta scala) e l'accesso iniquo ai sieri prolungherebbero la durata della pandemia SarsCov_2 per la comparsa di nuove mutazioni. Si deve sapere che in Africa tre operatori sanitari su quattro non hanno ricevuto il vaccino, e che solo la metà dei Paesi in tale continente è riuscita a vaccinare il 40% della propria popolazione.
Queste dichiarazioni dell'OMS arrivano mentre le autorità sanitarie di molti Stati stanno promuovendo le dosi booster proprio nel pieno di una nuova ondata di casi, per giunta da una variante assai contagiosa. Israele ha persino annunciato che offrirà una quarta dose alle persone di età superiore ai 60 anni.
Lo Strategic Advisory Group of Experts (SAGE), che emette raccomandazioni sulle vaccinazioni, riferisce che l'obiettivo dovrebbe essere quella della riduzione dei decessi e delle malattie gravi, ergo l'introduzione dei richiami dovrebbe essere "fermamente basata su prove e mirata alla popolazione di gruppi più a rischio" e quelli "necessari a tutelare il sistema sanitario". Bisogna ricordare che attualmente la stragrande maggioranza dei ricoveri e dei decessi si verifica in soggetti senza nemmeno una dose di vaccini, non in persone che non hanno ricevuto il booster. Deve essere chiaro il fatto che i vaccini in circolazione sono ancora efficaci contro le varianti Delta e Omicron. Nel 2021, in tutto il mondo, circa 3,5 milioni di persone sono morte per Covid.
La variante Omicron è stata segnalata in 106 Paesi. Secondo alcuni studi preliminari, infetta le prime vie respiratorie più dei polmoni, facilitandone la diffusione. È troppo presto per concludere se è più mite della Delta, perché non ci sono ancora abbastanza dati disponibili; perciò cittadini e governi devono essere prudenti. SarsCov_2 è in continua evoluzione per adattarsi al suo ospite e non si sa se sarà un virus lieve o grave. Per questo è consigliabile l'uso delle mascherine FFP2 soprattutto in luoghi affollati e poco ventilati
Attualmente, circa il 20% di tutte le dosi di vaccino somministrate ogni giorno sono dosi aggiuntive. Nessun Paese al mondo può uscire dalla pandemia in questo modo.
Le proiezioni dell'OMS mostrano che le forniture di vaccini dovrebbero essere sufficienti, nel primo trimestre del 2022, per immunizzare l'intera popolazione adulta mondiale e per proteggere le persone ad alto rischio. Tuttavia le dosi che si produrranno nel 2022 saranno sufficienti per somministrare anche quelle di rinforzo.
Per questo motivo, l'OMS ha invitato a dare la priorità al meccanismo COVAX e al fondo per l'approvvigionamento di vaccini dell'Unione Africana, chiedendo di cooperare assieme in modo che tutti i Paesi raggiungano l'obiettivo del 40% il prima possibile e il 70% entro metà del 2022.
In realtà se non si raggiungono tali percentuali di copertura vaccinale globale, la pandemia non finirà entro il 2022; ci vuole più solidarietà oppure un po' di sano egoismo per viaggiare senza correre il rischio di trasportare nuove mutazioni del virus nei Paesi d'origine e far riprendere l'economia globale.
Il vaccino rimane la migliore protezione ma dev'essere coadiuvata sempre dalle seguenti pratiche: evitare spazi affollati, chiusi e ristretti; mantenere un'adeguata distanza fisica dagli altri; lavarsi spesso le mani; indossare una mascherina ove serve; tossire o starnutire nella piega del gomito o in un fazzoletto; aerare adeguatamente gli spazi interni.
La chiave per uscire dalla pandemia è applicare le stesse misure ovunque. La popolazione si sente confusa dalle diverse decisioni che vengono prese e c'è una grave crisi di fiducia. È utile preparare sistemi di risposta per l'aumento significativo dei casi, aumentare la capacità di analisi e monitoraggio, non lasciare che i pazienti arrivino nei reparti senza cure primarie, preparare gli ospedali per una maggiore attività e sostenere gli operatori sanitari.
Fonte:
https://news.un.org/es/story/2021/12/1501872
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