#OMS, variante Delta: allarme in Africa ed Europa

02.07.2021

L'OMS ha riferito che la variante Delta, in Africa, sta provocando una terza ondata di SarsCov_2 molto più aggressiva delle precedenti; è già diffusa in 16 Stati del continente, ed è presente in tre di cinque che attualmente segnalano un maggior numero di contagi. Tale variante è più trasmissibile del 60% rispetto alle altre.

I dati rivelano che i casi sono in aumentato da sei settimane consecutive, con una percentuale del 25% la scorsa settimana; raggiungendo 202.000 casi positivi, il 90% dal picco di 224.000 dell'ondata precedente. I decessi sono aumentati del 15% in 38 Paesi africani, a quasi 3.000.

La variante Delta ora è predominante in Sudafrica con più della metà dei casi registrati la scorsa settimana; è stata sequenziata in Uganda nel 97% e nella Repubblica Democratica del Congo nel 79% dei campioni.

Tale variante colpisce maggiormente i giovani adulti al di sotto dei 45 anni; per esempio, in Uganda è stato colpito il 66% delle persone con questo range di età.

Matshidiso Moeti, Direttore Regionale dell'OMS per l'Africa, ha dichiarato che la diffusione delle varianti più contagiose e di conseguenza più pericolose è un grande rischio per il continente; per questo è fondamentale promuovere misure di prevenzione per evitare che l'emergenza si trasformi in una tragedia.

In Africa sono presenti anche le varianti Alfa e Beta rispettivamente in 32 e 27 Stati; la prima è stata sequenziata per la maggior parte in Nord, Ovest e Centro Africa, mentre la seconda è più diffusa nel Sud. Entrambe sono più contagiose rispetto al ceppo originale.

Con il numero di contagi e ricoveri in aumento in tutto il continente, si stima che la domanda di ossigeno in Africa sia ora superiore del 50% rispetto al picco della prima ondata di un anno fa.

In questa situazione si sente ancora di più la fornitura adeguata di vaccini, infatti sebbene in Africa sono stati convalidati otto sieri, le spedizioni non sono continue. Ad oggi, solo 15 milioni di persone sono completamente vaccinate nel continente, appena l'1,2% della popolazione africana. La comunità internazionale deve avviare azioni urgenti affinché le forniture e la copertura vaccinale siano davvero efficienti, in quanto da questa pandemia è basilare uscirne insieme.

Nel frattempo, in Europa, dopo dieci settimane consecutive si è arrestato il calo dei contagi.

Hans Kluge, Direttore Regionale dell'OMS per l'Europa, ha asserito che la scorsa settimana i contagi sono aumentati del 10% a causa delle varianti. È una situazione in evoluzione molto rapida, con il sopravvento della variante Delta sulle altre, purtroppo gli sforzi delle nazioni con ancora milioni di persone non vaccinate, non serviranno a molto. Entro agosto, in Europa, la variante Delta diventerà quella dominante; il che si sta già traducendo in un aumento dei ricoveri e dei decessi.

Attualmente il 63% delle persone ancora in attesa della prima dose, e la regione continuerà ad allentare principalmente le restrizioni con un aumento dei viaggi e degli incontri. Quindi, in Europa, si sta creando il mix di tre condizioni che potrebbe essere perfetto per una nuova ondata prima dell'autunno e cioè: nuove varianti, deficit nelle vaccinazioni, aumento degli assembramenti sociali; a meno che non si seguono ancora attentamente le misure di prevenzione.

In Europa la copertura vaccinale media è del 24%, la metà degli anziani e il 40% degli operatori sanitari non sono ancora protetti; con questi dati, la pandemia non è nemmeno vicina alla fine.

Kluge ha ricordato che i vaccini sono efficaci contro la variante Delta però con due somministrazioni, non una.

Con una vaccinazione lenta si danneggia l'economia non solo le vite umane, inoltre emergeranno sempre più varianti.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/07/1493942

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