#Ucraina: per l’ennesima volta i corridoi umanitari verso Mariupol non sono stati possibili

01.04.2022
©UNICEF/Evegeniy Maloletka
©UNICEF/Evegeniy Maloletka

Ieri i russi avevano annunciato un cessate il fuoco per consentire l'evacuazione di migliaia di civili ancora intrappolati a Mariupol senza cibo, acqua, gas, elettricità ne rete INTERNET. Neppure questa volta hanno avuto successo, infatti un convoglio composto da 45 autobus (che non avevano aiuti umanitari da portare perché i russi non volevano) "scortato" da tre auto con nove membri della Croce Rossa Internazionale è stato costretto a a ritornare a Zaporizhzhia perché i militari dell'Armata Rossa hanno reso le condizioni di sicurezza impossibili per proseguire verso la "città martire" sparando continuamente sulle macchine del personale della Croce Rossa.

La Croce Rossa ha riferito che non si arrende e riproverà domani a fare di nuovo il tragitto sperando che sia sicuro; non desiste perché la situazione a Mariupol è oltre modo terrificante e continua a peggiorare ogni giorno. Le persone hanno diritto ad evacuare attraverso corridoi sicuri, questo è un principio basilare umanitario.

Inoltre il portavoce ha affermato che organizzare questo convoglio è stato "estremamente complesso" anche perché deve essere in grado di superare tutti i checkpoint con il cessate il fuoco rispettato. La Croce Rossa ha lavorato questo piano per settimane e non ce n'è un altro fattibile. Il tempo stringe, prima della battaglia finale tra il battaglione Azov e i ceceni della Wagner (ormai diventata questione di livello personale), si deve consentire ai civili di andare via in totale sicurezza.

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