L’Ucraina chiede una sessione d’emergenza all’ONU, nel mentre che la situazione dei civili sta precipitando

24.02.2022
© UNICEF/Ashley Gilbertson
© UNICEF/Ashley Gilbertson

L'Ambasciatore ucraino presso l'ONU, Sergiy Kyslytsya, ha richiesto una sessione speciale di emergenza ai sensi della risoluzione 377A (V), "Unione per la pace", adottata dall'Assemblea Generale nel 1950. Tale testo prevede che se il Consiglio di Sicurezza, "a causa della mancanza di unanimità tra i suoi membri permanenti, non adempie alla sua responsabilità primaria per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali in qualsiasi caso in cui appaia una minaccia per la pace, una violazione della pace o un atto di aggressione", l'Assemblea Generale esamina immediatamente la questione, "al fine di rivolgere ai membri raccomandazioni appropriate per l'azione collettiva, tra cui, in caso di violazione della pace o di atto di aggressione, l'uso di forze armate quando necessario, al fine di mantenere o ripristinare la pace e la sicurezza internazionali".

In relazione alla pace L'UNHCR invita i Paesi vicini a lasciare le frontiere aperte per gli sfollati provenienti dall'Ucraina che cercano sicurezza e protezione; in quanto stanno avvenendo crimini di guerra e contro l'umanità e ci sono già migliaia sia profughi interni che esterni, i quali stanno già arrivando con le proprie macchina in Polonia, Moldavia e Slovacchia per ora. Le conseguenze per la popolazione civile, di questo assalto all'intero Stato sovrano dell'Ucraina, saranno devastanti se le operazioni belliche continueranno così intense. L'Agenzia è pronta a sostenere gli sforzi di tutti per rispondere a qualsiasi situazione di sfollamento forzato.

Dati UNICEF rilevano che decine di migliaia di famiglie potrebbero essere sfollate, il che fa aumentare drasticamente i bisogni umanitari. Fino a 7,5 milioni di bambini sono a rischio per questo è urgente un cessate il fuoco immediato. L'UNICEF sta cercando di portare acqua potabile, materiale sanitario ed igienico, didattico e anche attrezzature sportive il più vicino alla linea del fuoco; coordinandosi con i comuni della zona per garantire che gli aiuti arrivino immediatamente. Dall'inizio della guerra a bassa intensità nel Donbass, nel 2014, l'istruzione di migliaia di bambini è stata interrotta su entrambi i lati della linea di contatto. Tutte le partire parti coinvolte devono rispettare  la Dichiarazione sulla Scuola Sicura, approvata a Oslo nel maggio 2015 e sottoscritta dall'Ucraina nel novembre del 2019; tale Dichiarazione tutela studenti, insegnanti, scuole e università durante i conflitti armati per sostenere la continuità dell'istruzione durante la guerra mettendo in atto misure concrete per scoraggiare attacchi militare alle scuole. Nel 2020, ci sono stati 535 attacchi verificati alle scuole, con un aumento del 17% rispetto al 2019.

Nell'Ucraina sud-orientale i bambini vivono, giocano e vanno a scuola in uno dei tratti più pericolosi al mondo in quanto è disseminato di mine antiuomo ed altri ordigni inesplosi. Questo ha provocato morti e feriti, avendo un impatto molto importante sul benessere psicosociale di un'intera generazione. I più piccoli sono le prime vittime di una guerra; per questo è fondamentale proteggerli, assieme ai loro caregiver, dagli attacchi.

Le strutture educative dovrebbero rimanere uno spazio sicuro in cui i bambini possano essere protetti da minacce e crisi, un rifugio dove imparare, giocare ed accrescere il loro pieno potenziale. Il diritto all'istruzione di un bambino non può essere salvaguardato in contesti di conflitto senza che l'istruzione stessa sia protetta.

Le comunità colpite dal conflitto devono avere il tanto e necessario sostegno umanitario, per affrontare i bisogni più urgenti dei bambini e delle famiglie più vulnerabili.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2022/02/1504572 

https://news.un.org/en/story/2022/02/1112272   

Per altri approfondimenti:

https://ssd.protectingeducation.org/ 

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