#UcrainaRussia: a Zaporizhzhia si è sfiorata una catastrofe nucleare in Europa

04.03.2022

   Dopo una notte passata tra l'angoscia e il terrore perché l'armata rossa o le Kadyrovit cecene hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia (la più grande di Europa che fornisce corrente elettrica ad ¼ del Paese) facendo scoppiare un incendio, che i pompieri ucraini intervenuti dopo un braccio di ferro sono riusciti a spegnerlo, tutte le istituzioni mondiali si sono riunite per capire il dar farsi.

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si è riunito per una sessione di emergenza richiesta dal Regno Unito; in quanto sebbene l'incendio sia stato spento e non abbia danneggiato i reattori o aumentato i livelli di radiazioni, ha generato un enorme allarme internazionale.

Rafael Mariano Grossi, Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), intervenuto al Consiglio ha riferito che i sistemi dei sei reattori dell'impianto non sono stati interessati e che non vi è stata emissione di materiale radioattivo, in più i sistemi di monitoraggio delle radiazioni nel sito sono perfettamente funzionanti; l'edificio bruciato non è lo stesso in cui si trovano i reattori nucleari, ma l'impianto funziona normalmente e i monitor delle radiazioni funzionano entro i loro parametri. Naturalmente in questa situazione non c'è nulla di normale, perché il personale della centrale (ucraino) viene tenuto sotto scacco dai russi, praticamente sono ostaggi e lavorare con cose rischiose in tali condizioni può essere molto pericoloso.

L'alto rischio rappresentato da un attacco, un incidente o la mancanza di calcolo in uno qualsiasi dei 37 impianti con 15 reattori nucleari in Ucraina ha proporzioni catastrofiche. Per questo motivo, Grossi si recherà personalmente a Chernobyl per parlare di questioni di sicurezza sia con gli ucraini che con i russi. La missione è esclusivamente legata a garantire la sicurezza degli impianti nucleari da danni o incidenti; inoltre Grossi ha chiesto al Consiglio di proteggere quelle infrastrutture. Il Direttore Generale dell'AIEA è in costante contatto con l'agenzia nucleare ucraina dall'inizio del conflitto ed è stato informato che le forze russe hanno il controllo del complesso di Zaporizhzhia.

Rosemary Di Carlo, Segretaria Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Politici e la Costruzione della Pace, si è detto molto preoccupato per l'esplosione di esclalation in Ucraina, in particolare per i combattimenti nelle vicinanze della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Nei giorni scorsi la cittadinanza, con un "fiume umano" e a mani nude, aveva provato a difenderla dai carri armati fino a quando i soldati russi hanno lanciato granate e sparato in aria per disperdere la folla. Gli ucraini sono ben consapevoli che scontri armati in quelle vicinanze potrebbe avere conseguenze devastanti per tutta Europa; in quanto se dovesse succedere qualcosa nella centrale di Zaporizhzhia sarebbe dieci volte peggiore al disastro di Chernobyl nel 1986 Putin non si sta mettendo nessuno scrupolo neppure a colpire la popolazione russofona che vive in quelle aree.

Di Carlo, ha dichiarato: "Le operazioni militari intorno ai siti nucleari e ad altre infrastrutture civili critiche non sono solo inaccettabili, ma altamente irresponsabili", per lui è fondamentale garantire che tutte le centrali nucleari abbiano i più alti standard di sicurezza e protezione. Gli attacchi agli impianti nucleari violano chiaramente il diritto internazionale umanitario, vale a dire l'articolo 56 del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra, che prevede che le opere o le installazioni contenenti un pericolo, quali: dighe, centrali nucleari elettriche e obiettivi militari presenti in prossimità di tale infrastrutture non devono essere oggetto di attacco per nessun motivo.

È essenziale che tutte le parti lavorino con l'AIEA per stabilire un quadro adeguato per garantire il funzionamento sicuro, protetto e affidabile delle centrali nucleari ucraine. Al personale dell'AIEA dovrebbe essere garantito un corridoio sicuro nel caso in cui abbiano bisogno di recarsi in Ucraina per lavorare con le autorità di regolamentazione.

Di Carlo auspica in un cessate il fuoco immediato in modo incondizionato anche per garantire l'invio di aiuti umanitari e per far scappare i civili.

Per altri approfondimenti:

https://files.studiperlapace.it/spp_zfiles/docs/20041031182655.pdf 

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