#Afghanistan: continuano le violazioni dei diritti umani

26.05.2022

Da quando gli occidentali sono "scappati come topi" dall'Afghanistan, mesi fa, hanno lasciato completamente campo libero ai talebani di cancellare anni di minimi progressi concernenti i diritti fondamentali; con il loro Ministero per la promozione della Virtù e la prevenzione del Vizio (di dubbia utilità ed opinabilità) pian piano hanno sgretolato l'impianto dei benefici per il popolo, faticosamente raggiunti in vent'anni di spiragli di libertà. In pertinenza con i divieti molto restrittivi, riguardanti soprattutto il sesso femminile ed altre fasce emarginate della società, autorità religiose e studiosi islamici hanno esposto che l'Islam non detta proprio tali precetti così stringenti; quindi i talebani hanno imposto regole a loro piacimento per favorire l'insediamento di nuovo del regime, non per questioni di legislazione religiosa. Gli studenti coranici vogliono creare una società basata sulla paura, per questo è essenziale mantenere le sanzioni sulle autorità talebane ed allo stesso tempo approvvigionare la popolazione civile di bene primari per alleviarla dalla povertà estrema.

Per constatare e salvaguardare lo stato dei diritti umani in questo Paese l'ONU ha chiamato Richard Bennett come Relatore Speciale per l'Afghanistan, il quale si è recato per verificare le violazioni di persona; al termine della sua visita, durata più di una settimana, in una conferenza stampa nella capitale ha asserito che lo Stato deve affrontare enormi sfide per quanto riguarda i diritti cardine dell'Uomo, e poi ha tenuto a sottolineare che le autorità talebane (a tutti i livelli) si rifiutano categoricamente di riconoscere gli abusi che commettono e le garanzie fondamentali; ora i talebani devono fare una scelta: o accettare che tutto il popolo goderà delle libertà ed ergo avere una società più stabile, oppure comprimerle ancora maggiormente e gettare sempre più nell'instabilità la Nazione. Su questo punto Bennett pensa che la riapertura urgente delle scuole secondarie e delle università per le ragazze ed una maggiore rappresentanza femminile in ogni segmento della società potrebbero mitigare la precarietà statale ed al contempo migliorerebbero le condizioni delle donne; sempre parlando di migliorare la governance è un bene la creazione di una commissione per il ritorno di eminenti personalità afghane perché potrebbe favorire le opportunità di dialogo.

Il Relatore ha visitato tutto il territorio nazionale (dove è potuto entrare in scuole, ospedali e carceri) su invito delle autorità de facto, questo per lui è un segnale di garantire trasparenza; dunque l'Esperto durante il suo viaggio ha incontrato leader talebani e rappresentanti della società civile (tra cui donne attiviste), giornalisti, vittime di soprusi, persone con disabilità e membri della magistratura. Inoltre nel corso della sua permanenza ha rilevato che, da quando i talebani hanno preso il potere, in agosto 2021, in tante zone del Paese le ostilità armate si sono fermate (non nel Panjshir e in altre province settentrionali, roccaforti della Resistenza Nazionale; zone dove si riscontrano gravi violazioni del diritto internazionale ed umanitari da parte dei talebani). La relativa calma in varie aree fa presagire l'amnistia generale dei funzionari e dei membri delle forze di sicurezza del governo regolare, il che potrebbe essere un primo passo verso la riconciliazione; ma Bennett ha espresso profonda preoccupazione per le segnalazioni di esecuzioni extragiudiziali e vendette verso ex soldati e funzionari pubblici, nonché per le perquisizioni domiciliari e sparizioni di persone impegnate nella difesa dei diritti umani. Per quanto riguarda le l'oppressione femminile Bennett ha chiesto l’eliminazione di tutte limitazioni attinenti ogni aspetto della vita. In più l'Incaricato ONU ha caldeggiato un'indagine su una serie di attacchi ai luoghi di culto e alle scuole nelle province di Kabul, Kunduz e Balkh, alcuni dei quali sono stati rivendicati dal gruppo terroristico ISIS-K; questi attentati sono attuati prevalentemente contro determinati gruppi etnici minoritari: hazara, sciiti e sufi, per cui stanno prendendo la caratteristica di crimini contro l'umanità.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2022/05/1509382 

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