#Afghanistan: cessare le violenze subito

11.08.2021

     L'ONU chiede la fine dei combattimenti in Afghanistan, in quanto i civili si trovano sempre più indifesi e vulnerabili per le ostilità dei talebani; poiché da quando è iniziato il ritiro delle truppe statunitensi, hanno preso territori e città chiave.

Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha detto che se l'escalation non sarà fermata, le conseguenze saranno disastrose; già sono stati commessi crimini di guerra e crimini contro l'umanità. I teatri di guerra costano un'enorme quantità di vite.

Bachelet ha invitato le parti in conflitto a tornare al dialogo per evitare ulteriori spargimenti di sangue e trovare accordi pacifici; il popolo afghano versa in condizioni terribili non c'è bisogno di peggiore ulteriormente la situazione. Inoltre, l'Alto Commissario ha dichiarato che gli Stati terzi hanno il dovere di usare qualsiasi influenza abbiano per alleviare la situazione e per porre fine alle azioni belliche.

Un pensiero particolare va rivolto alle donne, con i talebani sta stanno perdendo le piccole libertà conquiste. Se una ragazza o una donna non può uscire di casa senza essere accompagnate da un uomo o da una Mahram, nel bel mezzo di una guerra, la necessità di accedere a cure mediche urgenti per sé e per le proprie famiglie è una questione basilare, a nessuno non si può negare il diritto alla salute; ostacolare la capacità di una donna di uscire di casa senza essere accompagnati orta inevitabilmente a una cascata di violazioni dei diritti economici e sociali. Chi transige alle regole viene frustata pubblicamente.

Anche i giornalisti, con i talebani, non hanno vita facile; perché limitano la libertà di espressione e impediscono loro di svolgere un lavoro cruciale in un periodo di incertezza e caos; questi impedimenti provengono da entrambe le parti.

Bachelet ha affermato che gli afgani hanno ragione a temere che un'acquisizione talebana annullerà i risultati conseguiti in materia di diritti umani negli ultimi 20 anni.

L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha espresso grande preoccupazione per l'impatto della violenza sulle popolazioni sradicate; l'Afghanistan conta già cinque milioni di sfollati interni.

Nel 2021, finora, quasi 360.000 persone in più sono state sfollate e che il numero di rimpatriati privi di documenti ha raggiunto 680.000 nello stesso periodo.

Come se non bastasse, il Paese sta attraversando una terza ondata di SarsCov_2 e una grave siccità, fattori che fanno sì che quasi la metà della popolazione abbia bisogno di aiuti; anche se l'OIM, si trova ad operare in condizioni estremamente critiche e pericolose, continuerà a sostenere il popolo afghano e a fornire alloggi di emergenza, forniture di base, servizi sanitari e assistenza di protezione agli sfollati. Se le ostilità non si fermeranno gli sfollati aumenteranno e con loro pure le necessità.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/08/1495332 

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