#FrozanSafi: prima attivista trucidata dai talebani

07.11.2021

     Frozan Safi, ventinovenne economista e docente universitaria, è la prima attivista afghana per i diritti femminili e civili uccisa dal regime talebano; per tutela nei confronti dell'opinione pubblica, anche internazionale, a seguito di indagini fin troppo veloci, sono stati arrestati due uomini con l'accusa di averla attirata a casa loro.

   Safi era scomparsa il 20 ottobre scorso da Mazar-i-Sharif, nel Nord dell'Afghanistan. Insieme a lei, sarebbero state uccise altre 3 attiviste (non ancora identificate), rinvenute accanto al suo cadavere. All'obitorio la sorella l'ha dovuta riconoscere solo dai vestiti, in quanto il suo volto è stato totalmente sfigurato dai proiettili; per sfregio i talebani le hanno tolto persino l'anello di fidanzamento. Mentre il suo ragazzo è riuscito a scappare lo scorso agosto da Kabul, lei inizialmente aveva deciso di rimanere nella sua città natale, solo quando per lei le condizioni si sono fatte troppo pericolose aveva deciso di chiedere asilo in Germania; secondo fonti giornalistiche straniere il 20 ottobre ha ricevuto una chiamata da un numero anonimo, la persona si è finta un contatto sicuro per uscire dal Paese, lei fiduciosa si è preparata una borsa con i documenti ed è uscita di casa, da allora di lei non si è saputo più niente fino al ritrovamento del suo corpo.

   L'economista andava alle manifestazione delle donne che chiedono di rispettare i loro diritti e di salvaguardarli; tali proteste sono sempre più represse, le manifestanti vengono pestate anche con bastoni elettrici e i giornalisti che tentano di seguirle a livello nazionale vengono incarcerati e torturati.

   Ora per le donne afghane la situazione è diventata insostenibile, non possono più fare le operatrici umanitarie, le ragazze non possono frequentare le scuole secondarie, non hanno diritto di fare politica o di svolgere attività sportiva, o semplicemente di lavorare o di esprimersi liberamente. Per i talebani le femmine sono solo macchine per figliare; gli studenti coranici hanno timore di perdere il loro potere sulle donne, chi non si omologa alle loro regole viene sterminata.

    Per questo motivo è bene non dimenticare l'Afghanistan, lasciare le frontiere aperte e non rimpatriare nessuno anche se arriva attraverso rotte non legali e attuare moltissimi corridoi umanitari sicuri. L'Afghanistan non è uno Stato sicuro.

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