#COVID19: in sei mesi 44% di dosi di vaccino ai paesi ricchi contro 0,4% ai paesi poveri…

08.06.2021

In sei mesi di vaccinazioni i Paesi ad alto reddito hanno ricevuto dosi per il 44% della popolazione, invece quelli a basso reddito solo per il 0,4%. Questa disuguaglianza potrebbe essere una minaccia anche per gli Stati ricchi.

Bisogna vaccinare almeno il 10% dei popolazione di tutti i paesi entro settembre e un minimo del 30% entro la fine dell'anno; per realizzare ciò c'è bisogno di ulteriori 250 milioni di dosi entro settembre e di 100 milioni solo a giugno e luglio, oltre alla solidarietà dei produttori nell'impegnare il 50% della produzione dei vaccini nel meccanismo COVAX.

La comunità internazionale si deve muovere il più velocemente possibile per risolvere questa disparità, anche perché se tutta la popolazione mondiale non verrà vaccinata nel minor tempo possibile la pandemia SarsCov_2 durerà molto a lungo con il rischio di varianti pericolose.

L'OMS ha rilevato criticità in tre aree geografiche: Africa, Americhe e Pacifico occidentale; in tali zone si verifica ancora una tendenza negativa dell'andamento della curva dei contagi e dei decessi.

Non è giusto e neppure equo assistere sempre più spesso ad una pandemia a due velocità; gli Stati a basso reddito stanno lottando ancora contro situazioni particolarmente difficili, mentre quelli ricchi stanno già proponendo di abolire tutte le restrizioni delle misure sanitarie; queste dovrebbero essere ammorbidite con precauzione e adeguandole alla circolazione e alla capacità di risposta al virus, altrimenti può essere molto rischioso per la comparsa di nuove varianti.

Nell'ultimo periodo la curva ha evidenziato una diminuzione della mortalità tra i gruppi di età più avanzata nei paesi con maggiore accesso ai vaccini; di conseguenza c'è stato un allentamento delle misure restrittive.

Per quanto riguarda l'emergenza dei falsi vaccini in alcuni paesi, si raccomanda di somministrare esclusivamente solo gli otto vagliati e approvati dall'OMS. Molti sono scadenti o contraffati; c'è la necessità di tutelare sia le persone riceventi i sieri che i produttori. La stragrande maggioranza dei produttori vende i vaccini ad enti pubblici, bisogna garantire la legittimità degli intermediari terzi.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/06/14929722  

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