UNICEF: nelle guerre sono in aumento le violazioni contro i bambini

01.01.2022

 L'UNICEF ha dichiarato che, nei teatri di guerra vecchi e nuovi, i crimini contro i più piccoli sono in aumento. Negli ultimi 16 anni l'Agenzia ha documentato 266 mila abusi, ma stima che le cifre reali potrebbero essere molto più elevate.

I sei reati più gravi contro i bambini sono: mutilazione e omicidio; il reclutamento e l'uso di soldati anche in tenera età da parte delle forze e gruppi armati; violenza sessuale; attacchi a scuole o ospedali; rapimento; negazione dell'accesso umanitario.

Nonostante vi sia stata una leggera diminuzione del numero totale, durante i primi tre mesi del 2021, i casi specifici di rapimento e violenza sessuale hanno continuato ad aumentare a un ritmo molto accelerato rispettivamente di oltre il 50% e il 10%; confrontando questi dati con il primo trimestre del 2020. Nel 2020 le armi e i residuati bellici inesplosi hanno ucciso quasi il 50% di bambini di tutte le vittime che hanno provocato e hanno  causato  mutilazioni in altri oltre 3.900 piccoli. L'ONU ha riscontrato violazioni su minori in Paesi come Burkina Faso, Camerun, Colombia, Libia, Mozambico e Filippine; violazioni di cui nessun giornale parla.

Il maggior numero di rapimenti certi si è verificato in Somalia, seguita dalla Repubblica Democratica del Congo e dai Paesi del bacino del Lago Ciad (Ciad, Nigeria, Camerun e Niger). I casi accertati di violenza sessuale si sono verificati nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia e nella Repubblica Centroafricana.

Nel corso dell'ultimo anno in Afghanistan, Yemen, Siria e in Etiopia settentrionale migliaia di minori hanno pagato un prezzo altissimo a causa dei conflitti armati, violenze intercomunitarie ed insicurezza. Un esempio tra molti, la scorsa settimana quattro bambini sono morti nello Stato di Kayah, nel Myanmar orientale.

Le parti in conflitto sempre più spesso dimostrano di non avere nessun interesse per i diritti e il benessere dei piccoli; bisogna proteggerli con misure concrete per evitare loro danni di tutti i tipi.

L'UNICEF chiede, a tutte le parti in conflitto, di prevenire gravi violazioni, liberare i bambini dalle forze e dai gruppi armati, proteggerli dalla violenza sessuale e fermare gli attacchi verso ospedali e scuole, difendere i loro diritti e adoperarsi per soluzioni politiche pacifiche alla guerra. Dal 2005, solo 37 parti hanno siglato piani operativi, un numero che l'UNICEF ritiene "sorprendentemente basso data la posta in gioco per i bambini".

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/12/1502082  

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