Giornata Mondiale dell’Infanzia: per i piccoli afghani non c’è infanzia

20.11.2021
© UNICEF/Siegfried Modola
© UNICEF/Siegfried Modola

Da oltre 70 anni, il 20 novembre, l'UNICEF celebra la Giornata Internazionale dell'Infanzia per commemorare gli anniversari dell'adozione della Dichiarazione Universale dei diritti del Fanciullo (1959) e dell'approvazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo (1989).

Oggi vi voglio raccontare che in Afghanistan (Paese troppo dimenticato) per i bambini non c'è infanzia e con le loro famiglie stanno vivendo una tremenda crisi umanitaria.

Dei 38 milioni di persone che vivono in Afghanistan, circa 14 milioni di bambini soffrono l'insicurezza alimentare; nel totale più o meno 22,8 milioni di persone non possono accedere a cibo nutriente a prezzi accessibili. Si tratta di cercare di sopravvivere ed arrivare al giorno successivo.

Ci sono famiglie povere che non mangiano tre pasti al giorno; le razioni diminuiscono e le persone si svegliano giorno dopo giorno senza sapere da dove verrà il loro prossimo pasto e soprattutto se lo faranno.

Questo triste quadro è aggravato dalla siccità, dallo scarso raccolto e dall'aumento dei prezzi dei generi alimentari; in più con l'inverno alle porte la neve isolerà le zone rurali, così ulteriormente deteriorando la situazione delle comunità. Tutti questi fattori associati creano la tempesta perfetta per far implodere la crisi umanitaria.

Ci sono circa 3,2 milioni di bambini con malnutrizione acuta e 1,1 milioni rischiano di morire per malnutrizione grave e acuta a meno che non si intervenga con le cure.

Tra le famiglie afgane i cosiddetti meccanismi negativi di coping: la disperazione induce le persone a fare cose che normalmente non farebbero, come non far andare un bambino scuola perché devono lavorare, costringere le figlie al matrimonio precoce o persino vendere bambini di appena sei mesi solo per avere un minimo di soldi per sfamarsi. L'UNICEF denuncia che fino ad ora gli adolescenti non sono stati richiamati a scuola; inoltre a circa un milione di ragazze in età scolare secondaria è negato il diritto all'istruzione. Se i bambini non vanno a scuola, hanno maggiori probabilità di essere reclutati nei gruppi armati, di contrarre matrimoni precoci o di essere sfruttati in qualche modo.

L'economia afgana dipendeva già per il 70% dagli aiuti internazionali prima che i talebani prendessero il potere. Ora quell'assistenza è ancora più urgente. Con quegli aiuti congelati, gli operatori sanitari e gli insegnanti non vengono pagati. Senza un sistema educativo e sanitario funzionanti, uno Stato può crollare più velocemente.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/11/1500212  

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