#COP26: le sfide ambientali per il bene comune per l’umanità

30.10.2021

      La 26ª Conferenza sul clima, COP26, quest'anno è estremamente importante; la pandemia SarsCov_2 e le catastrofi climatiche hanno evidenziato che se non si agisce in fretta e con determinazione si perderà l'ultimo treno per cambiare le cose, ergo il futuro dell'umanità.

    Nel 1992, l'ONU organizzò l'Earth Summit, in cui è stata adottata la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), nella quale si concordò di "stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera" per prevenire pericolose interferenze dell'attività umana nel sistema climatico. Attualmente il trattato ha 197 firmatari, nel 1994 entrò in vigore, da allora in poi l'ONU riunisce, ogni anno, i Paesi (noti come "COPs") in un vertice mondiale.

    In queste conferenze sul clima, sono state negoziate diverse "estensioni" del trattato, includono: il Protocollo di Kyoto del 1997, che ha definito i limiti di emissione per le nazioni sviluppate da raggiungere entro il 2012; gli Accordi di Parigi, adottato nel 2015, in cui tutti i Paesi del mondo si sono impegnati ad intensificare gli sforzi per cercare di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (limite già superato) rispetto ai livelli preindustriali ed aumentare i finanziamenti per l'azione sul cambiamento climatico.

    Durante la COP26 dovranno mettere a punto le "Regole di Parigi", ovvero quelle necessarie per attuare l'Agenda 2030. Ora è fondamentale concordare scadenze comuni sulla frequenza di revisione e monitoraggio dei loro impegni climatici. Il cambiamento climatico è passato dall'essere un problema scomodo a un'emergenza globale che minaccia la vita del pianeta nei prossimi tre decenni. Il mondo sta precipitando verso un pericoloso aumento della temperatura globale di almeno 2,7°C in questo secolo. L'aumento delle temperature di quella portata entro la fine del secolo potrebbe significare, tra l'altro, il 62% in più delle aree bruciate a causa degli incendi boschivi nell'emisfero settentrionale durante l'estate, la perdita di habitat di un terzo dei mammiferi del mondo e periodi di siccità più frequenti. Questa "catastrofe climatica" sta già colpendo in modo letale le aree più vulnerabili del mondo, come l'Africa sub-sahariana, o i piccoli Stati insulari colpiti dall'innalzamento del livello del mare; di conseguenza, milioni di persone sono già state sfollate e sono morte a causa di disastri aggravati dal cambiamento climatico. Oltre ai negoziati formali, la COP26 dovrebbe stabilire nuove iniziative e coalizioni atte a svolgere azioni per sconfiggere tali effetti del cambiamento climatico.

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