Conflitto isralo-palestinese: l’ONU chiede pace duratura

25.06.2021
UNRWA  Un edificio distrutto a Gaza City a seguito di una serie di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza controllata.
UNRWA Un edificio distrutto a Gaza City a seguito di una serie di attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza controllata.

  Tor Wennesland, Coordinatore Speciale per il processo di pace in Medio Oriente, ha riferito che l'ONU sta lavorando a stretto contatto con tutte le parti interessate e i partner per consolidare il cessate il fuoco, consentire l'ingresso di assistenza umanitaria urgente e stabilizzare la situazione a Gaza.

  Dopo 11 giorni di scontri bellici con missili (da parte israeliana) e razzi (da parte di Hamas), con oltre 240 morti e migliaia di feriti per la maggior parte palestinesi, il 20 maggio 2021 è stata dichiarata una fragile tregua.

  Per questo motivo le parti coinvolte devono necessariamente astenersi da compiere iniziative e provocazioni unilaterali, così da ridurre le tensioni; ognuno deve metterci del proprio per favorire il processo di pace ed evitare una nuova escalation a Gaza.

 Wennesland prima di aggiornare il Consiglio di Sicurezza sui recenti sviluppi, si è congratulato con il Primo Ministro Naftali Bennett e con il Viceministro nonché Ministro degli Esteri Yair Lapid; con la speranza di promuovere la soluzione a due Stati e una pace duratura tra israeliani e palestinesi.

  Il 15 giugno c'è stata una marcia di attivisti israeliani di destra attraverso la Città Vecchia di Gerusalemme, nella quale 66 palestinesi, tra cui 12 bambini, sono stati feriti da proiettili di gomma e aggressioni fisiche; mentre dall'altra parte ai raduni, in tutta la Striscia di Gaza, hanno lanciato palloncini incendiari verso Israele. Gli autori di violenza devono essere ritenuti responsabili e rapidamente assicurati alla giustizia, dopo aver effettuato indagini approfondite, indipendenti, imparziali e tempestive su tutti i casi di possibile uso eccessivo della forza

  La risoluzione 2334 del 2016 chiede a Israele di "cessare immediatamente e completamente tutte le attività di insediamento", però Wennesland si è detto "profondamente turbato" dalla continua espansione degli insediamenti israeliani. C'è un'evidente preoccupazione per l'espansione dell'insediamento di Har Homa a Gerusalemme Est e per nuovi avamposti di insediamento, che sono illegali anche secondo la legge israeliana. Questi insediamenti costituiscono una grave violazione delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale; sono un grande ostacolo al raggiungimento di una soluzione dei due Stati e di una pace giusta, duratura e globale, per questo ogni attività di espansione degli insediamenti deve cessare subito.

  In questo quadro drammatico l'ONU continua a coordinare l'assistenza umanitaria a Gaza, ma chiede ancora un accesso facilitato e soprattutto sicuro. Wennesland ha asserito che l'ONU si sta muovendo rapidamente per garantire che ci sia una risposta internazionale ben coordinata incentrata sui due milioni di persone a Gaza che hanno sofferto per troppo tempo; inoltre il valico di Kerem Shalom, chiuso per oltre cinque settimane, dev'essere riaperto "per il commercio regolare e non sensibile".

  Il Coordinatore Speciale ha sottolineato che ci potrebbero essere "rischi significativi" per una rinnovata escalation e ha evidenziato "l'urgente necessità di ristabilire un orizzonte politico" per ridare speranza sia ai palestinesi che agli israeliani. Bisogna lavorare per sostenere le parti nella risoluzione del conflitto, porre fine all'occupazione, istituire due Stati: Israele e Palestina, che necessitano di vivere fianco a fianco in pace e in sicurezza.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/06/1094712 

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