#Gaza: il #WorldFoodProgramme entra a gamba tesa nel conflitto per ovviare all’aumento dei prezzi di prodotti freschi

18.05.2021

L'incessante circolo di violenze nella Striscia di Gaza, tra ebrei e palestinesi ha fatto scattare l'intervento del World Food Programme per sostenere i nuclei familiari, c'è penuria di alimenti con relativo aumento dei prezzi. Il costo dei prodotti freschi sta aumentando poiché gli agricoltori non sono in grado di accedere alle loro terre.

Samer Abdel Jaber, Direttore del Palestine Program, ha riferito che in questo momento c'è un forte bisogno di aiuto per le famiglie che hanno perso la casa sotto le bombe o che sono fuggite; il modo efficiente è fornire contante tramite voucher elettronici da usare nei negozi locali convenzionati con il Programma; ha però avvertito, che la chiusura dei valichi di frontiera con Israele, potrebbe portare a una precoce carenza di forniture di base. 

Il Programma lavora senza sosta con i suoi partner, per calcolare l'assistenza alimentare di emergenza necessaria per le persone nei rifugi delle Nazioni Unite.

Altre Agenzie umanitarie utilizzano il sistema dei voucher elettronici che dispensano contante per fornire diverse forme di assistenza di base.

Corinne Fleischer, Direttore Regionale del Programma Medio Oriente e Nord Africa, ha asserito che sono necessari 31,8 e 14 milioni di dollari aggiuntivi per l'attuale risposta all'emergenza nei prossimi sei mesi; le famiglie fanno fatica a portare un piatto in tavola, non solo per la ultima escalation di violenze, ma anche perché sono stremate da un anno di restrizioni provocate da SarsCov_2 che ha ulteriormente deteriorato la crisi disoccupazionale ed aggravato la povertà. La maggior parte della popolazione non regge più la situazione sempre in peggioramento, questo potrebbe comportare una crisi dell'intera regione. Il Programma sostiene regolarmente circa 260.000 (che ora sono diventate oltre 435.000) persone a Gaza e Cisgiordania, tramite trasferimenti di denaro o assistenza alimentare, razioni di cibo o altri progetti umanitari.

Due terzi degli oltre due milioni di abitanti di Gaza soffrivano già di insicurezza alimentare prima dell'attuale escalation. più della metà, il 53%, vive in povertà e la disoccupazione raggiunge il 45%.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS, ha riferito che il conflitto attuale colpisce anche il settore sanitario; si registrano dozzine di incidenti che hanno coinvolto lavoratori e strutture igienico-sanitarie. Nella Striscia di Gaza laboratori per elaborare test COVID-19 e hub vaccinali sono stati gravemente colpiti. Questo crea rischi per la salute di tutti.

Tedros ha sottolineato che è essenziale proteggere i lavoratori e le strutture sanitarie e la necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario.

Ci sono migliaia di sfollati; le Nazioni Unite hanno riferito che più di 38.000 sfollati cercano rifugio in 48 scuole gestite dall'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite che assiste i palestinesi a Gaza. I combattimenti hanno lasciato più di 2.500 persone senza casa. Più di 40 scuole sono state danneggiate dai bombardamenti e la fornitura di elettricità è stata ridotta da sei a otto ore al giorno.

Le autorità israeliane e i gruppi armati palestinesi devono consentire immediatamente all'ONU e ai suoi partner l'ingresso di carburante, cibo e forniture mediche, nonché lasciare operare in sicurezza il personale umanitario a Loop.

Fonte:

 https://news.un.org/es/story/2021/05/1492132 

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