#BiH: l’UE stanzia altri 3,5 milioni per la crisi umanitaria

09.01.2021

Dopo l'incresciosa ed indecorosa condizione in cui versano migliaia di profughi in Bosnia ed Erzegovina, l'Unione Europea ha deciso di intervenire; perché i migranti non possono essere usati come pedine per questioni di politica interna. Nei giorni scorsi, Peter Stano, portavoce della Commissione europea, ha riferito: "Le vite delle persone non possono essere sacrificate per lotte di potere politico interno"; inoltre ha aggiunto se la Bosnia ed Erzegovina vuole entrare a far parte dell'UE deve iniziare a cambiare registro.

I migranti, compresi rifugiati e richiedenti asilo, vivacchiano in edifici abbandonati e in campi forestali, con condizioni meteorologiche avverse e pochi generi di prima necessità, nell'area del Cantone di Una-Sana a nord-est del Paese vicino al confine croato. Per questo motivo l'UE chiede un alloggio immediato ed idoneo.

Dati approssimativi rilevano che circa 70.000 persone sono arrivate in Bosnia ed Erzegovina dall'inizio del 2018. La stragrande maggioranza da allora ha continuato il viaggio per altri Stati che volevano raggiungere; 8.500 non hanno potuto o voluto lasciare tale Stato, o addirittura sono state rimandate indietro nel terribile e tragico "game" come viene chiamato dai migranti. Di questi, circa 6.000 si trovano attualmente in alloggi finanziati dall'UE in centri situati a Sarajevo e nel Cantone di Una-Sana.

Riguardo a ciò, Peter Van der Auweraert, dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), ha dichiarato: "L'ironia di tutto questo, se vuoi, è che hai 6.000 persone in centri funzionanti, va bene, ma in realtà abbiamo altri due centri che potrebbero ospitare il resto e sono operativi". Di certo il problema non è la mancanza di fondi.

La Commissione europea ha stanziato altri 3,5 milioni di euro per aiutare le persone sul campo, non andranno allo Stato. L'UE ha erogato quasi 14 milioni di euro alla Bosnia-Erzegovina in aiuti umanitari dal 2018. Questo è un Paese con un tasso di corruzione più alti del mondo.

La saga dei combattimenti politici locali e federali decennali, insieme a strutture di governo statale decentralizzate, sembrano essere alla base dell'ingestibilità della grave crisi umanitaria. In più, ora anche i residenti stanno sollevando rimostranze contro i profughi; in quanto lo Stato centrale non ha saputo trattare il tema, questo ha confuso le autorità locali per anni. La situazione si è ulteriormente complicata alle elezioni locali di novembre, dove i partiti nazionalisti hanno perso.

In questo quadro disastroso, i cinque centri di accoglienza per migranti esistenti nel paese sono in condizioni di emergenza.

Dopo la chiusura del campo di Lipa per un incendio, i migranti sono stati trasferiti temporaneamente a Bradina; le autorità locali si sono rifiutate di aprire un nuovo centro, lasciando circa 900 migranti a Lipa bloccati sugli autobus. Ora, a Lipa l'esercito sta montando delle tende, ma sono posizionate direttamente sulla nuda terra senza pavimento e prive di letti.

Il ministero della sicurezza della Bosnia ed Erzegovina è legalmente obbligato a fornire alloggio ai migranti.

Fonte:

https://euobserver.com/migration/150507 

Per altri approfondimenti (questi sono i miei post precedenti sul tema):

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