Tutelare i popoli indigeni è fondamentale per il futuro del pianeta

13.04.2021

La FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, ha riferito che tassi di deforestazione in America Latina e nei Caraibi sono significativamente più bassi nei territori indigeni e tribali dove i governi hanno formalmente riconosciuto i diritti collettivi territoriali. Inoltre la deforestazione è stata tenuta sotto controllo per molto tempo grazie a fattori culturali, agli incentivi sui progetti ambientali, alle restrizioni statali sull'uso delle risorse, alla bassa redditività dell'agricoltura commerciale, alla ridotta disponibilità di capitale e alla bassa pressione demografica.

Concedere agli indigeni questi territori vuol dire mitigare con efficienza ed economicamente i cambiamenti climatici. La conservazione delle loro terre è essenziale per la stabilità del clima planetario e regionale, nonché per preservare gran parte delle culture e della biodiversità.

La scienza ha dimostrato che tali popoli salvaguardino la natura molto meglio di altri enti gestori nella stessa regione geografica. Eppure, le popolazioni indigene hanno un reddito bassissimo, non hanno accesso ai servizi di base e subiscono abusi sui loro territorio che vengono anche distrutti per sfruttare le risorse naturali.

Lo sfruttamento della terra pone a serio rischio queste comunità; in più, la deforestazione sempre più profonda dell'Amazzonia sta influenzando le precipitazioni, la temperatura e, nel tempo, la produzione alimentare mondiale e il clima.

Si osserva che le comunità indigene in Amazzonia hanno perso meno dello 0,3% del carbonio nelle loro foreste tra il 2003 e il 2016, mentre le aree protette non indigene hanno perso lo 0,6% e altri territori non indigeni o aree protette hanno perso il 3,6% nello stesso periodo.

Le emissioni lorde totali di carbonio della regione amazzonica provenienti dai territori indigeni hanno raggiunto solo il 2,6%, nonostante il 28% del bacino amazzonico appartenga a tali popolazioni. I loro territori contengono circa un terzo del carbonio immagazzinato nelle foreste dell'America Latina e dei Caraibi e il 14% nelle foreste tropicali di tutto il mondo.

Il tasso di deforestazione all'interno delle foreste indigene in cui è stata garantita la proprietà terriera è 2,8 volte inferiore a quello al di fuori di quelle aree della Bolivia, 2,5 volte inferiore in Brasile e 2 volte inferiore in Colombia.

I territori collettivi qualificati evitano tra i 42,8 e i 59,7 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno in questi tre paesi; che equivale a guidare da 9 a 12,6 milioni di veicoli in un anno.

Il ruolo delle popolazioni indigene è l'elemento principe anche nella lotta contro la povertà, la fame e la malnutrizione.

Per questo motivo la FAO invita tutte le parti in campo a rafforzare il ruolo delle popolazioni indigene e tribali nella governance forestale; cioè rafforzare i diritti territoriali, pagare il loro lavoro, facilitare la gestione forestale della comunità e fare accedere le persone ai servizi ambientali ed essenziali.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/03/1490062  

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