L’attuale ritmo di vita umano per la Terra è insostenibile

05.06.2022
Photography: Selin Ugurtas
Photography: Selin Ugurtas

La salute del nostro pianeta continua a peggiorare ogni giorno di più. Gli individui che subiscono le conseguenze del degrado degli ecosistemi sono tre miliardi, però inesorabilmente tale cifra è destinata a salire nei prossimi decenni; ogni anno nove milioni di morti premature sono provocate da alti livelli di inquinamento, ed infine più di un milione di specie floreali e faunistiche sono in pericolo di estinzione. Da questo scaturisce il fatto che quasi la metà degli esseri umani vive in aeree in cui perversano già cambiamenti climatici; il che la espone 15 volte maggiormente al rischio di decedere a causa del caldo estremo, inondazioni o siccità.

Gli eventi climatici estremi sono innescati dal riscaldamento globale, tanto che c'è la reale probabilità del 50% che la temperatura media annua globale superi il limite di 1,5 °C fissato dagli Accordi di Parigi nei cinque anni a venire. Questa nefasta previsione fa presagire che entro il 2050 i cambiamenti climatici potrebbero causare lo sfollamento di più di 200 milioni di persone. Per cui è giunto il momento di non ignorare gli allarmi ulteriormente tangibili, sulla base di ciò le Nazioni Unite invitano urgentemente i governi ad attuare politiche che promuovano la protezione dell'ambiente e il progresso sostenibile. In concentro si potrebbe: accelerare l'implementazione delle energie rinnovabili in tutto il mondo, mettere a disposizione di tutti le tecnologie e le materie prime verdi, ridurre la burocrazia, riorientare i sussidi e triplicare gli investimenti per la green economy; questo può accadere se c'è sinergia tra le politiche che appoggiano le categorie vulnerabili, le industrie e le scelte dei consumatori. Durante quest'anno e il prossimo ci saranno molteplici opportunità per la comunità mondiale di dimostrare il potere del multilateralismo. Se si vuole sopravvivere tutti ci deve essere essere più cooperazione internazionale. La globalizzazione va ripensata ponendo in primo piano i territori e non la grande industrializzazione; la salute dell'atmosfera, la ricchezza di biodiversità, gli ecosistemi e le risorse della Terra sono tutti "beni finiti", si devono preservare per le future generazioni. Se non si proteggerà l'unico pianeta in cui riusciamo a vivere,  i nostri discendenti soccomberanno per la furia di Madre Natura che cercherà di ristabilire sani equilibri; per troppi anni abbiamo prosciugato risorse che solo ora abbiamo capito che sono esauribili, bisogna che invertivamo la rotta al più presto.

Un'altra causa dell'insostenibilità ambientale sono i conflitti armati. La devastazione ambientale arrecata dalle guerre sta aggravando le garanzie minime delle persone, compreso il loro diritto a vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile. La pace è un fattore essenziale per lo sviluppo che la Terra chiede e il pieno godimento dei diritti umani. 

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