Durante la pandemia i diritti delle persone con disabilità sono stati calpestati ancora di più

17.02.2022

    In questi giorni si è svolto il secondo vertice mondiale sulla disabilità, in tale occasione António Guterres ha asserito che la pandemia SarsCov_2 ha esasperato le disuguaglianze già sofferte dalle persone con disabilità. In primis i disabili hanno perso la vita più dei normodotati anche "a causa delle persistenti barriere nei sistemi sanitari"; in secundis durante i lunghi lockdown molti alunni con "problematiche" non hanno avuto accesso alla tecnologia e ai dispositivi per un efficace apprendimento da remoto oppure non hanno ricevuto l'insegnamento domiciliare o comunque in presenza, visto che per alcune patologie la didattica a distanza non è proprio fattibile; tra l'altro molti lavoratori con disabilità che faticosamente si erano guadagnati il posto di lavoro in quanto già schiacciati da esclusione ed emarginazione, sono stati i primi a perdere il lavoro; in tertiis donne e ragazze con disabilità che già subiscono discriminazioni riguardanti il genere femminile in questo periodo sono ancora più a rischio di violenza ed abuso.

   L'UNICEF ha rilevato che nel mondo ci sono circa 240 milioni di bambini con disabilità, la metà di loro non ha mai frequentato la scuola e un terzo è malnutrito per avere un sano sviluppo; purtroppo i bambini con qualche tipo di patologia rappresentano una porzione più che  consistente dei bambini lasciati indietro in termini di sviluppo e benessere sociale. Questi bambini sono spesso invisibili e perdono il miglioramento delle loro opportunità di apprendimento e di vita; in almeno mezzo mondo la chiusura delle scuole ha significato la sospensione del sostegno all'apprendimento. I bambini disabili hanno il 57% in meno di probabilità di avere libri a casa e il 32% in meno di probabilità rispetto di quelli senza disabilità di leggere libri o di farli leggere a loro. 

    Ma non tutto è perduto... infatti per abbattere le disuguaglianze è fondamentale promuovere i diritti di tali individui proclamati dalla Convenzione Internazionale delle Persone Con Disabilità, qui sintetizzabili in tre punti:

  1. è necessario uno sviluppo più inclusivo. Le persone con disabilità sono spesso tra le più povere e sono tra le prime vittime dei Paesi finanziariamente "strangolati". C'è bisogno di un sistema finanziario globale riformato che consenta investimenti molto maggiori per l'inclusione della disabilità per creare ambienti e opportunità accessibili ovunque;
  2. è basilare una cooperazione più ampia e profonda. I governi, le organizzazioni internazionali, la società civile e il settore privato devono collaborare all'effettiva attuazione della Convenzione e rispettare l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che sostiene in toto il progresso di questa fascia di popolazione;
  3. è essenziale la leadership delle persone con disabilità, in particolare delle donne e delle loro organizzazioni rappresentative. La cooperazione dovrebbe basarsi sulla consultazione attiva di questi soggetti con tutte le loro diversità e sulla loro piena inclusione nei processi decisionali.

    In sostanza per raggiungere gli OSS si devono includere pienamente i disabili in ogni ambito della società. Tutti, a livello mondiale, devono avere la possibilità e la libertà di andare a scuola, accedere all'assistenza sanitaria, crearsi una famiglia se vogliono, avere un lavoro dignitoso e partecipare pienamente a tutte le sfere della vita economica, sociale, culturale e politica in base alle personali potenzialità e capacità.

    Per identificare e comprendere le pratiche socio-culturali e le norme sociali che perpetuano atteggiamenti di stigma sociale e discriminatori verso le persone con disabilità è di vitale importanza sollecitare la ricerca di modelli educativi innovativi volti a sradicarli.

Fonte:

https://www.globaldisabilitysummit.org 

Per altri approfondimenti:

https://www.un.org/disabilities/documents/convention/convention_accessible_pdf.pdf 

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