#RefugeeParalympicTeam: lo sport cambia la vita dei rifugiati con disabilità

24.08.2021

Oggi iniziano le paralimpiadi di Tokyo 2020 e ci sarà anche una piccola delegazione di sei membri del Refugee Paralympic Team; Alphonso Davies, Ambasciatore di buona volontà nominato dall'UNHCR, ha detto che questa squadra cambierà la vita delle persone.

Davies, prima di essere terzino sinistro dell'FC Bayern Monaco, ha saputo che cosa significa scappare dalla propria patria; è nato in un campo profughi in Ghana da genitori liberiani fuggiti dalla sanguinosa guerra civile del paese, in seguito quando aveva 5 anni si sono d'accordo trasferiti in Canada; quando aveva 15 anni, Davies ha iniziato a giocare nel calcio professionistico, un anno più tardi era il più giovane giocatore di sempre a esordire nella nazionale maschile.

La suddetta delegazione è composta da cinque uomini e una donna. Comprende due atleti nati in Siria: il nuotatore Ibrahim Al Hussein e Anas Al Khalifa, canoista; Alia Issa, la prima donna a gareggiare come membro della squadra, è nata in Grecia da genitori rifugiati siriani, gareggerà nel lancio del bastone (disciplina per atleti non abbastanza forti per tenere un giavellotto, lancio del peso o disco); Parfait Hakizimana, un combattente di taekwondo del Burundi; io nuotatore Abbas Karimi dall'Afghanistan e Shahrad Nasajpour, un lanciatore di disco nato in Iran.

Davies, in una nota per gli atleti, ha dichiarato che nel mentre che gareggiano non si devono sentire soli; tutto il mondo sarà con loro, compresi 82 ​​milioni di sfollati, 12 milioni dei quali sono persone con disabilità.

Ha scritto che non tutti capiscono il viaggio che intraprendono i rifugiati; ma a lui tutte quelle traversie lo hanno fatto diventare ciò che è ora. Inoltre, leggendo le storie di viaggio degli atleti disabili rifugiati, pensa che questa è la delegazione più coraggiosa in questo momento.

L'atleta di punta della delegazione ha parlato delle difficoltà che devono affrontare i rifugiati, qualcosa che molte persone non capiscono, come essere sfollati durante una pandemia globale; in più, ha anche menzionato quanto sia difficile essere soli, a migliaia di chilometri dalla famiglia, quando ne hai più bisogno e se si ha una disabilità è ancora più difficile. Però se uno non si arrende e se si ha in mente un percorso di vita ben chiaro; si può sognare di fare anche sport ai massimi livelli.

I membri del Refugee Paralympic Team sono esempi di ispirazione per altri rifugiati con disabilità, perché lo sport può cambiare la vita.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/08/1098282 

Per altri approfondimenti:

https://www.unhcr.org/en-us/news/stories/2021/8/612341764/note-worlds-courageous-sports-team.html 

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