#GoodFood4All & #GoodFoodSystems: i giovani stanno prendendo il timone in mano dei sistemi alimentari
In una conference-call dal titolo "#GoodFood4ALL", il buon cibo per tutti, come incontro preparatorio per l'importante vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, alti funzionari ONU hanno notato che la Generation Y o NextG sta assumendo ruolo centrale nel plasmare i sistemi alimentari giusti ed equi a livello globale; nel vertice ONU, che si terrà a settembre, si parlerà di agricoltura, di istruzione e ovviamente dei cambiamenti climatici.
Il vertice verterà su cinque "percorsi d'azione" per promuovere iniziative su questioni quali il potenziamento della produzione alimentare "positiva per la natura" e il passaggio a modelli di consumo sostenibili; ciò include garantire l'accesso a cibo sicuro e nutriente per tutti, Obbiettivo "fame zero" entro il 2030, purtroppo la pandemia SarsCov_2 ha peggiorato in modo notevole le cose.
Amina Mohammed, Vice Segreteria dell'ONU, ha dichiarato che la trasformazione dei sistemi alimentari è essenziale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) 2030; questa sfida è molto complessa, solo se si lavorerà tutti insieme e se non si penserà esclusivamente al profitto ma anche allo scopo, i sistemi alimentari potranno diventare più equi, inclusivi e sostenibili entro il 2030. Dietro ad un semplice piatto di cibo c'è la salute, l'ambiente e la cultura; elementi chiave interconnessi tra loro.
Henrietta Fore, Direttrice Esecutiva del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF), ha spiegato quanto sia vitale cambiare sistemi alimentari in un pianeta dove la metà di tutti i bambini non ha accesso a diete sane e con un preoccupante aumento del sovrappeso e dell'obesità. Inoltre, Fore ha sottolineato che gli alimenti più nutrienti spesso sono fuori portata di molte famiglie, proprio perché l'industria guarda esclusivamente al profitto; quindi i nuclei familiari meno abbienti sono costretti a ricorrere ad alternative fortemente commercializzate e malsane, che ovviamente sono più disponibili ed economiche, ma che non sono nutritive e di conseguenza recano gravi danni allo sviluppo dei bambini.
