#Italia: l’ONU chiede condizioni più umane per i migranti lavoratori
Gli esperti di diritti umani dell'ONU chiedono al governo italiano e al settore privato di spezzare il "ciclo di sfruttamento dei lavoratori migranti"; il gruppo di lavoro ha trascorso 10 giorni nel Bel Paese in visita ufficiale.
Secondo tali difensori i diritti umani, in Italia si stanno commettendo una serie di abusi sul lavoro; migliaia di migranti vivono e lavorano in "condizioni disumane", subendo rischi per la salute e la sicurezza. Africani e asiatici lavorano nelle imprese agricole o tessili italiane e sono bloccati in un circolo vizioso di sfruttamento, debiti finanziari e violazioni dei diritti umani. Surya Deva, Presidente del Gruppo, ha dichiarato che: "il governo e le aziende devono agire con decisione e fornire condizioni di lavoro dignitose a tutti i dipendenti".
Gli esperti hanno riconosciuto, tuttavia, gli sforzi del governo per porre fine al sistema di reclutamento illegale noto come "caporalato"; altresì hanno affermano che "molti lavoratori in condizioni disumane non hanno ancora visto alcun cambiamento positivo nelle loro vite".
Il Gruppo ha visitato diverse regioni, tra cui: Lazio, Puglia, Basilicata, Lombardia e Toscana, e ha rilevato la necessità che le aziende rispettino pratiche sui diritti umani lungo l'intera filiera produttiva ed operativa.
Tale sopralluogo coincide con la revisione del Piano Nazionale su Imprese e Diritti Umani e l'incontro dei leader del G20, che si svolgerà a Roma dal 30 al 31 ottobre.
Fonte:
https://news.un.org/pt/story/2021/10/1765952
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