#CampAlHol: l’UNICEF chiede il rimpatrio di 22 mila bambini

05.03.2021

Nel campo siriano di Al-Hol e nelle sue vicinanze vivono circa 22.000 bambini di 60 nazionalità, le condizioni di vita sono molto difficili in cui i servizi di base sono scarsi o assenti. Tra l'altro in questo campo vivono famiglie di combattenti del Daesh.

A fine febbraio ad Al-Hol c'è stato un incendio che ha provocato la morte di una donna e dei suoi tre figli, ed almeno altre 20 persone rimangono in ospedale, sei segnalate in condizioni critiche.

L'UNICEF lamenta che, in questo campo nel nord-est della Siria, sono detenuti anche dei bambini basandosi unicamente sul sospetto di legami familiari con gruppi armati o sull'appartenenza di parenti a gruppi armati. La detenzione dei bambini dovrebbe essere l'ultima istanza e durare il più breve tempo possibile; anzi, i bambini non dovrebbero essere detenuti.

All'inizio di febbraio un gruppo indipendente di esperti ONU ha individuato un "numero imprecisato" di cittadini stranieri deceduti nel miserabile campo di Al-Hol, quindi ha esortato a rimpatriare i profughi nei loro paesi d'origine; senza arroccare scuse secondo cui è troppo difficile trattare con i gruppi non statali che controllano l'area.

L'UNICEF fa un appello a tutti gli Stati coinvolti chiedendo di fare tutto il possibile per reintegrare i bambini nelle loro società e rimpatriarli in modo "sicuro e dignitoso". Gli Stati devono fornire a tutti i cittadini, anche ai bambini nati ad Al-Hol, per prevenire l'apolidia. Ciò sarebbe in linea con il superiore interesse del bambino e in conformità con gli standard internazionali.

Detto ciò, il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Siria, Imran Riza, e il suo collega per la regione, Muhannad Hadi, hanno espresso il loro rammarico per l'incendio ad Al-Hol; esprimendo le condoglianze alle famiglie colpite e hanno augurato ai feriti una pronta guarigione. L'ONU, insieme ai suoi partner umanitari, si sono mobilitati per fornire assistenza urgente, comprese cure primarie e di emergenza co. acqua, tende, distribuzione di cibo, articoli per l'igiene ed altri articoli essenziali.

Con quasi 62.000 abitanti, Al-Hol è il più grande campo per sfollati in Siria. Oltre l'80% della popolazione è costituita da donne e bambini.

Come in altri campi gli incendi accidentali non sono occasionali, perché spesso ricorrono all'uso di fornelli all'interno delle loro tende per riscaldarsi, in particolare durante l'inverno, quando le temperature scendono regolarmente sotto lo zero.

Per l'ONU se non si prendono misure per migliorare il benessere a lungo termine dei residenti, gli incidenti saranno inevitabili e sempre più tragici.

Questo evento straziante sottolinea il fatto che nessuno, soprattutto bambini innocenti, dovrebbero vivere nelle difficili e potenzialmente pericolose condizioni umanitarie nel campo di Al-Hol.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/02/1488802 

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