#BancaMondiale: circa 216 milioni di persone si sposteranno per motivi climatici nell'anno 2050

14.09.2021

Il Groundswell della Banca Mondiale rileva che circa 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a spostarsi all'interno del proprio paese per motivi climatici nell'anno 2050; però se si intraprende un'azione rapida e concertata per ridurre le emissioni globali di inquinanti, questo spostamento potrebbe essere ridotto fino all'80%. In più, nel prossimo decennio potrebbero già esserci punti critici di migrazione per cause ambientali.

Tale Report stabilisce che questa previsione "non è scolpita nella pietra" e che le migrazioni climatiche potrebbero essere ridotta a soli 44 milioni di persone; se i paesi iniziassero immediatamente a ridurre i gas serra, correggere i divari di sviluppo, ripristinare i propri ecosistemi ed aiutare le persone in termini di adattamento ambientale.

La portata delle migrazioni interne saranno maggiori nelle regioni più povere e più vulnerabili ai cambiamenti climatici; poiché hanno carenze nelle capacità dei sistemi sociali, economici e di sostentamento per affrontare i cambiamenti climatici, il che potrebbe minare lo sviluppo economico.

La regione con il maggior numero di sfollati climatici interni sarebbe l'Africa subsahariana, che potrebbe vedere fino a 86 milioni di persone in movimento; seguono l'Asia orientale e il Pacifico, con 49 milioni; l'Asia meridionale, con 40 milioni; il Nord Africa, con 19 milioni; l'America Latina, con 17 milioni; l'Europa orientale e l'Asia centrale, con 5 milioni.

Il motivo per cui l'Africa ha una proiezione così elevata rispetto ad altre regioni del mondo è che è altamente vulnerabile agli impatti dei cambiamenti climatici; specialmente nelle zone aride, che hanno già fragilità, e al largo delle coste esposte.

Si prevede che il Nord Africa avrà la più alta percentuale di migranti climatici interni rispetto alla popolazione totale. Ciò è in gran parte dovuto alla grave scarsità d'acqua, nonché agli impatti dell'innalzamento del livello del mare sulle aree costiere densamente popolate e sul delta del Nilo.

Le stime incluse nell'analisi sono probabilmente "prudenziali" in quanto includono solo i motivi migratori provocati dagli impatti dei cambiamenti climatici "a lenta evoluzione", quali: la disponibilità di acqua, la produttività delle colture e l'aumento dei livelli dell'acqua; tali stime non comprendono: la maggioranza dei Paesi ad alto reddito, la regione del Medio Oriente ed i piccoli Stati insulari in via di sviluppo.

Il Vicepresidente per lo sviluppo sostenibile della Banca mondiale, Juergen Voegele, ha sottolineato che il rapporto "è un duro promemoria del costo umano generato dal cambiamento climatico", in particolare nelle persone che hanno meno risorse e di solito contribuiscono meno a questa situazione; inoltre, stabilisce un piano per affrontare "alcuni dei fattori chiave" della migrazione climatica.

Per il Documento, i fattori dell'immigrazione interna ed esterna causati dagli impatti climatici inizieranno a comparire intorno al 2030; entro il 2050 aumenteranno e si intensificheranno, evidenziando la necessità di integrare possibili scenari migratori nello sviluppo territoriale.

Pertanto, è essenziale attualizzare piani per garantire che le migrazione interne siano ordinate e ben gestita, in modo che serva come un'efficace strategia di adattamento con risultati positivi in termini di sviluppo.

Agire ora è fondamentale per salvaguardare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nei prossimi 10 anni; così garantendo la prosperità condivisa fino alla metà del secolo ed oltre.

La Banca Mondiale ha formulato quattro raccomandazioni principali per ridurre l'impatto del riscaldamento globale, così da minimizzare la necessità di milioni di persone a lasciare le proprie case afflitte dalla fame, dalla sete, dal caldo o dalle inondazioni:

  • ridurre le emissioni globali e fare tutto il possibile per raggiungere gli obiettivi di temperatura degli Accordo di Parigi;
  • integrare la migrazione interna legata al clima in una pianificazione dello sviluppo verde, resiliente e inclusiva lungimirante;
  • prepararsi per ogni fase dello spostamento in modo che le migrazioni interne guidata dal clima possa essere utilizzata come strategia di adattamento e generi risultati di sviluppo positivi;
  • investire in una migliore comprensione dei fattori che guidano le migrazioni interne legate al clima, al fine di contribuire alla formulazione di politiche opportunamente.

Fonte:

https://openknowledge.worldbank.org/bitstream/handle/10986/36248/AUS0002521ovSP.pdf?sequence=15&isAllowed=y  

Articoli affini:

Per sfamare 10 miliardi di persone serve l’uso responsabile delle risorse

#Africa: i ghiacciai si stanno sciogliendo

#WMO: avverte che non si deve prendere sotto gamba la crisi idrica globale 

 #Youth4Climate: i giovani consegnano un mandato preciso ai Grandi della Terra

World Migration Report 2020: i numeri della migrazione internazionale ai tempi di COVID-19

Le migrazioni climatiche ed economiche possono essere un'opportunità per ricostruire e ripensare