#Yemen: urgono negoziati di pace per la speranza del popolo

17.04.2021

Martin Griffiths, inviato speciale dell'ONU per lo Yemen, ha chiesto il cessate il fuoco a livello nazionale e si concordi una data per i colloqui internazionali di pace tra forze del governo yemenita, sostenute da una coalizione guidata dai sauditi, e il movimento Ansar Allah, noto anche come Houthi. Tali negoziati permetteranno un ritorno alla normalità del popolo yemenita che ormai, da troppo tempo, ha perso la speranza; quindi le parti in campo dovranno trovare un'equa soluzione pacifica per tirare fuori da una difficile situazione il paese.

Griffiths ha affermato che l'unità del Consiglio di Sicurezza è rafforzata dall'unanimità diplomatica e da azioni specifiche da parte di diversi paesi chiave, esprimendo gratitudine all'Oman, all'Arabia Saudita e agli Stati Uniti per il sostegno.

Col cessate il fuoco si deporranno le armi; le strade a lungo bloccate dalle prime linee si apriranno gradualmente prima per il commercio e i soccorsi umanitari, poi per la libera circolazione delle persone; i bambini torneranno a scuola e i lavoratori a lavoro senza ostacoli e paura.

Tuttavia, a Marib sta avvenendo una nuova escalation, e a Taiz i combattimenti sono aumentati e le tensioni continuano a crescere; questo non è bene per il progresso dei negoziati di pace.

Nell'offensiva  in corso a Marib sono coinvolti milioni di persone, comprese decine di sfollati da altre parti del paese.

In più, lo Yemen sta vivendo una seconda ondata devastante di SarsCov_2; in sole sei settimane i contagi sono più che raddoppiati a causa delle varianti. In un Paese già colpito da una gravissima crisi umanitaria, la seconda ondata pandemica non ha fatto altro che aumentare la carestia. Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, ha riferito che decine di migliaia di persone stanno già morendo di fame, e altri cinque milioni li stanno raggiungendo.

Alla fine di marzo, lo Yemen ha ricevuto una prima fornitura di 360.000 vaccini attraverso COVAX; con altri 1,6 milioni di dosi previste nei prossimi mesi.

Ci vuole una maggiore collaborazione internazionale per la protezione civile e per le altre criticità; il mese scorso sono state ammazzate più di 200 persone.

Ovviamente se gli scontri proseguiranno, come minimo decine di migliaia di persone, saranno costrette a trasferirsi; questo con un picco pandemico in corso potrebbe risultare molto pericoloso.

Donatori internazionali hanno raccolto 1,7 miliardi di dollari; ma coprono meno della metà di quanto necessario per le operazioni umanitarie di quest'anno; oggi il piano di risposta è finanziato per meno del 25%, bisogna fare di più per il popolo yemenita.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/04/1089812

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