#SmartWorking: pro e contro

03.02.2022

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) hanno stilato il Healthy and Safe Telework, questo Rapporto rileva che le misure sociosanitarie adottate durante il corso della pandemia SarsCov_2 hanno portato a modificare rapidamente il modo di lavoro in molti settori e zone del mondo. Il lavoro a distanza ha cambiato i modelli occupazionali tradizionali, fino ad essere la forma di lavoro abituale utilizzando uno schema "ibrido" cioè metà tempo in telelavoro e l'altra in presenza. Inoltre il suddetto Resoconto esamina i benefici e i rischi del telelavoro e i cambiamenti necessari per adattarsi alle diverse forme di lavoro a distanza dovute alla pandemia e alla transazione digitale del lavoro.

Il telelavoro ben organizzato migliora l'equilibrio tra lavoro e vita personale, offre la possibilità di orari flessibili, di svolgere attività fisica e fa risparmiare sui tempi di percorrenza per raggiungere il posto di lavoro. In più, studi recenti evidenziano una minore incidenza di ipertensione e stress, una minore tendenza alla depressione e un maggiore benessere emotivo dovuto alla qualità della vita familiare, nonché il consumo di diete più sane perché il cibo viene preparato in casa. Fino a qui i benefici per i singoli, ma il telelavoro aiuta anche la collettività in quanto riduce l'inquinamento atmosferico, il che contribuisce anche a migliorare la salute fisica e mentale e il benessere sociale; infine, il telelavoro può aumentare la produttività e ridurre i costi operativi per molte aziende.

Di contro, il lavoro a distanza senza pianificazione, assistenza e sicurezza sanitaria comporta disturbi fisici come l'affaticamento muscolo-scheletrico e visivo derivanti dal lavoro prolungato al computer, che si verificano anche lavorando in ufficio se non si ha una postazione di lavoro ergonomica. Altrettanto preoccupante è il frequente allungamento dell'orario lavorativo oltre gli standard e il fatto che molte volte le persone lavorano quando sono malate. Altri potenziali danni possono essere: isolamento sociale, maggiore solitudine, esaurimento, depressione, irritabilità, preoccupazione e sensi di colpa nei lavoratori, più conflitti in famiglia rispetto ai tradizionali orari d'ufficio soprattutto se l'occupazione è molto impegnativa, violenza domestica, maggiore uso di tabacco e alcol ed aumento di peso causa sedentarietà.

L'OMS e l'ILO hanno chiarito che tutti questi risultati si basano su studi preliminari e che saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare il vero impatto del telelavoro per i diversi lavoratori e per periodi prolungati.

A seguito della pandemia, il telelavoro in Europa è aumentato dall'11% al 48% e il 40% dell'orario di lavoro retribuito è stato svolto a distanza. Negli Stati tale forma lavorativa continuerà a crescere fino al 34%. In America Latina e Caraibi oltre 23 milioni di persone sono passate al telelavoro nel secondo trimestre del 2020.

Secondo i dati disponibili, il passaggio a tale modalità è avvenuto principalmente tra i dipendenti con redditi e livelli di istruzione più elevati.

Per concludere, poiché è probabile che il telelavoro ed altre forme fantasiose aumentino è importante garantire che i datori di lavoro, i governi, i lavoratori e i sindacati comprendano come affrontare gli impatti sulla salute in modo che ci sia un equilibrio tra le esigenze dei dipendenti e quelle delle aziende o organizzazioni.

Fonte

https://apps.who.int/iris/rest/bitstreams/1406780/retrieve 

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