#RoeVsWade: La più grande democrazia al mondo nel 2022 ha abolito l’aborto

04.07.2022

È possibile che la più grande democrazia al mondo e Paese occidentale culturalmente avanzato, o almeno è considerato così sulla carta, ritorni indietro di secoli sui diritti civili? Ebbene sì, infatti la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato la sentenza storica nota come Roe v. Wade, che dal 1973 garantiva il diritto all'aborto.

Purtroppo questo verdetto ha tutto il sapore politico non giurisprudenziale, perché appunto è stato decretato da 5 giudici repubblicani (3 dei quali nominati da Trump) a favore e 4 democratici contro. Questa sentenza apre la strada per l'abrogazione della suddetta pratica medica in tutti quelli Stati repubblicani che hanno già approvato leggi molto restrittive; quelli attualmente democratici subito dopo la decisione della Corte si sono prodigati per varare norme costituzionali "pro-choice". Ora per mettere tutti gli Stati sullo stesso piano servirebbe una legge approvata dal Congresso a livello federale. Su tale presupposto sarebbe fondamentale che i democratici vincessero le elezioni di middle term.

La suddetta sentenza non è stata una sorpresa, dal momento che a maggio c'è stata una fuga di notizie attraverso un documento riservato dove si rivelava la decisione della Corte.

Il verdetto arrivato a fine giugno conclude "che la Costituzione non conferisce il diritto all'aborto" e che "il potere di regolare l'aborto deve essere restituito al popolo e ai suoi rappresentanti eletti", secondo il testo redatto dal giudice Samuel Alito.

I giudici contrari hanno comunicato di provare "tristezza per questa Corte, ma più per i milioni di donne americane che oggi hanno perso la protezione costituzionale fondamentale"; infatti la sentenza del 1973 stabiliva, con 7 voti a favore e 2 contro, che la Costituzione degli Stati Uniti garantiva pienamente l'interruzione volontaria di gravidanza nel primo trimestre; il verdetto storico citato per il secondo trimestre ha posto restrizioni e per il terzo divieti. Tuttavia, nei decenni successivi, diversi Stati hanno gradualmente ridotto l'accesso all'aborto.

Ovviamente l'aborto non può e dev'essere usato come semplice metodo contraccettivo, ma allo stesso tempo deve essere garantito a tutte le donne che lo richiedano; per le donne povere spostarsi da uno Stato ad un altro è praticamente impossibile per via dei costi troppo onerosi, infatti secondo una ricerca di Planned Parenthood circa 36 milioni di donne in età riproduttiva saranno private del diritto all'aborto. Più di 9 aborti su 10 si verificano nelle prime 13 settimane di gravidanza e più della metà viene eseguita con pillole e non con intervento chirurgico, questo secondo dati riportati dall'organizzazione per i diritti riproduttivi Guttmacher. Ora in alcuni Stati repubblicani vogliono vietare anche la contraccezione d'emergenza.
 
Articoli affini:

#Aborto: la Corte Suprema americana potrebbe abolirlo

#Texas, #SB8: una sentenza federale blocca temporaneamente l’applicazione

#Texas #Aborto: torna indietro di decenni