Michelle Bachelet è andata in Cina per verificare lo stato dei diritti umani

30.05.2022

La Repubblica Popolare Cinese da anni sta compiendo un genocidio sulla minoranza musulmana dello Xinjiang relativamente da poco tempo stanno venendo alla luce (per vie traverse) le prove di abominevoli atrocità, fatto assai raro visto i controlli del regime.

Per valutare la situazione, non solo quella nello Xinjiang ma anche quelle del Tibet e di Hong Kong, Michelle Bachelet (Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite) ha visitato la Cina per la prima volta dopo 17 anni. Durante la trasferta ha interloquito con funzionari governativi, varie organizzazioni della società civile, accademici, leader religiosi e locali. Precedentemente al suo arrivo nel Paese ha svolto una serie di colloqui telematici con diverse associazioni che si occupano della difesa dei diritti in differenti province del Dragone, per avere un quadro più chiaro della situazione.

La Funzionaria dell'ONU si è concentrata particolarmente sugli uiguri esprimendo profonda inquietudine per l'applicazione delle misure antiterrorismo e di deradicalizzazione, politiche attuate su vastissima scala tanto che Bachelet ha chiesto al governo di Xi una loro rapida revisione in conformità col diritto internazionale; il regime cinese le applica in modo arbitrario e discriminatorio per reprimere l'etnia minoritaria di origine turcofona.

Invece per quanto riguarda il Tibet Bachelet ha sottolineato l'importanza di proteggere l'identità linguistica, religiosa e culturale di quell'area geografica, altrettanto basilare è consentire alle persone di partecipare pienamente e liberamente alle decisioni sulla loro vita religiosa attraverso un dialogo vero e strutturato.

Mentre in relazione alla Regione amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese Bachelet ha invitato le autorità a giovare dell'enorme potenziale degli hongkonghesi senza soffocarlo, poiché possono dare un sostanzioso contributo per la promozione e la protezione dei diritti umani. In più ha bollato gli arresti – ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale - di avvocati, attivisti, giornalisti e altri dissidenti – come sconcertanti; perciò a luglio questo territorio indipendente sarà oggetto d'esame del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite.

La Funzionaria delle Nazioni Unite, in una conferenza stampa virtuale, ha riferito che ci saranno nuovi interscambi di relazione tra il suo Ufficio e le autorità governative cinesi per favorire l'evoluzione e l'applicazione dei diritti dell'Uomo. Entrando nello specifico si terrà un incontro annuale ad alto livello; inoltre si formerà un gruppo di lavoro che lavorerà su aree tematiche diversificate e si riunirà a Pechino e Ginevra, oltre che nelle piattaforme digitali.

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