#Cina: il genocidio degli uiguri

26.04.2021

Gli Uiguri è una minoranza etnica-religiosa euroasiatica che vive nello Xinjiang in Asia Centrale; perseguitata dalla Repubblica Popolare Cinese.

Un nuovo paper di Amnesty International rileva che la repressione di Pechino è durissima; infatti, ci sono 2 milioni di persone detenute in campi di concentramento o lavoro forzato, si effettuano sterilizzazioni di massa; le famiglie sono costrette a dividersi per salvarsi e scappare all'estero, spesso trovano estreme difficoltà a riunirsi.

Ovviamente, Xi Jinping nega, trincerandosi dietro a scuse della rieducazione dei terroristi, in quanto gli uiguri sono musulmani.

Chi resiste alla "rieducazione" o mostra scarsa collaborazione subisce insulti, privazione del cibo, isolamento, pestaggi e obbligo di rimanere ammanettati in posizioni dolorose.

Il "Regolamento sulla deradicalizzazione" considera "estremismo" mostrare, anche in luoghi privati, affiliazioni culturali o religiose come portare barbe "abnormemente" lunghe, indossare il velo, pregare regolarmente, digiunare, evitare di assumere alcoolici o possedere libri o articoli sull'Islam o la cultura uigura.

Inoltre, le persone di tale etnia non possono viaggiare all'estero verso paesi musulmani o avere qualunque tipo di rapporto con chi vive al di fuori della Cina per nessun motivo; pena l'arresto.

In più, il regime sorveglia costantemente queste persone e le stana tramite software di riconoscimento facciale.

I campi di detenzione sono luoghi di tortura e punizione, dove si annienta l'individuo. Il regime cinese sta perpetrando un vero e proprio genocidio nei confronti degli uiguri.

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