L’Uomo bianco tende sempre a prevaricare sulle altre etnie e considerarle di “Serie B”

26.03.2021

Il 25 marzo si celebra la Giornata internazionale della memoria delle vittime della schiavitù e del commercio transatlantico di schiavi. Ieri, António Guterres durante una commemorazione, ha dichiarato che le idee della supremazia bianca che hanno sostenuto la tratta sono ancora vive, si deve porre fine all'eredità di questa menzogna razzista. La tratta degli schiavi transatlantica è terminata più di due secoli fa, ma l'Uomo bianco tende sempre a prevaricare sulle altre etnie e considerarle di "Serie B".

Milioni di afro-discendenti hanno dovuto subire il "giogo brutale" della schiavitù, questo ha creato e mantenuto "un sistema globale di sfruttamento che esisteva da più di 400 anni".

I discendenti dei 15 milioni di vittime della tratta degli schiavi transatlantica non solo devono affrontare il loro dolore, ma anche quello dei loro antenati; ogni giorno vivono in un mondo costruito da loro, ma non per loro; a detta del Presidente dell'Assemblea Generale, Volkan Bozkır.

Purtroppo, il mondo si porta ancora dietro le conseguenze perniciose e persistenti di quell'epoca a dir poco agghiacciante. Occorre richiamare all'attenzione che gli schiavi non potevano avere cultura, istruzione ed indipendenza economica; erano trattati come oggetti, anzi peggio perché subivano violenze di ogni tipo. Volkan Bozkır ha sintetizzato: "La violenza ha sostituito l'autonomia". Visto che attualmente si discute tanto di un futuro equo, giusto, sostenibile e resiliente per tutta l'umanità; Guterres ha chiesto un rinnovato impegno per mettere veramente in pratica un mondo in cui tutte le persone possano vivere in pace con dignità e opportunità.

Oggi, per onorare al meglio le vittime della tratta degli schiavi è istruire sulla loro storia e riconoscere il suo impatto attuale; perciò è necessario affrontare con determinazione il razzismo, l'ingiustizia e la disuguaglianza, costruendo comunità ed economie inclusive. Questa visione è quella dell'Agenda 2030.

Si stima che nel 2016 più di 40,3 milioni di persone abbiano subito una qualche forma moderna di schiavitù, il 71% di loro sono donne e ragazze; sfortunatamente una su quattro delle persone ridotte in schiavitù oggi è un infante.

Disgraziatamente, l'avvento della pandemia SarsCov_2 ha aumentato forme di schiavismo moderno. I seguenti fattori: diffusa perdita di posti di lavoro, aumento della povertà, chiusura delle rotte migratorie regolari e la riduzione del controllo degli standard di lavoro che aumentano la vulnerabilità, hanno anche spinto sempre più persone ad essere semplicemente sfruttate.

La Carta delle Nazioni Unite ricorda: "Quando la società non deve affrontare il trattamento disumano dei nostri simili, tutti gli individui sono complici"; tutti devono prendersi cura l'uno dell'altro difendendo i diritti, le tutele sono interessi in comune perché dove c'è sicurezza e libertà si trova l'equilibrio con la pace.

Non bisogna mai voltare le spalle all'ingiustizia, ognuno ha la responsabilità di intervenire; è disumano stare a guardare mentre gli altri soffrono! È fondamentale continuare a lavorare per raggiungere l'uguaglianza e la giustizia per tutti.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/03/1490052  

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