L’ONU chiede verità e giustizia per i 215 bambini ritrovati in una fossa comune di un collegio indigeno in Canada

04.06.2021

La scorsa settimana sono stati scoperti i resti di 215 bambini nel collegio di Kamloops Indian Residential School in Canada che è stato gestito dalla Chiesa cattolica. Ora, un gruppo di Esperti dell'ONU esorta le autorità nazionali e cattoliche a indagare a fondo sul ritrovamento perché le vittime necessitano verità e giustizia.

Il collegio è stato gestito dalla Chiesa cattolica dalla fine del XIX secolo fino alla fine degli anni '60, quando passò nelle mani del governo federale fino alla sua chiusura nel 1978. La scuola faceva parte del sistema di collegi indigeni che tra il 1831 e il 1996 hanno accolto più di 150.000 bambini in 130 scuole, molte delle quali gestite dalla Chiesa cattolica o dal governo federale.

Gli studenti di questi centri venivano generalmente allontanati con la forza dalle loro case. Una volta internati non potevano parlare la loro lingua o mantenere le loro tradizioni e spesso venivano abusati.

Gli esperti hanno dichiarato: "Le violazioni dei diritti umani sono state commesse su larga scala, è inconcepibile che il Canada e la Santa Sede lascino questi crimini efferati senza giustificazione e senza riparazione"; anche riferendosi al rapporto del 2015 della Commissione per la verità e la riconciliazione del Canada, che ha rilevato che i bambini aborigeni hanno subito abusi, stupri e malnutrizione; almeno 4.000 di loro sono deceduti nei collegi a causa di malattie, negligenza, incidenti o abusi.

La dichiarazione congiunta sottolinea che le vittime e le loro famiglie hanno aspettato per troppo tempo giustizia e riparazione e insiste sull'importanza della responsabilità, come raccomandato dal Rapporto della Commissione per la verità e la riconciliazione.

Allo stesso modo, si batte per l'identificazione e la registrazione dei bambini scomparsi e chiede al governo canadese di svolgere indagini simili in tutti i convitti per indigeni del Paese.

I difensori dei diritti umani hanno riferito che la magistratura deve svolgere indagini penali su tutte le morti sospette e le denunce di tortura e violenza sessuale contro i bambini ospitati negli internati, e perseguire e punire i colpevoli e i complici che potrebbero essere ancora vivi.

Quanto alla Chiesa cattolica, i relatori le hanno ordinato di aprire senza restrizioni le pratiche degli internati affinché le autorità giudiziarie possono indagare a fondo e divulgare i risultati all'opinione pubblica.

I firmatari del comunicato congiunto sono: Fabián Salvioli, relatore speciale per la promozione della verità, della giustizia, della riparazione e delle garanzie di non ripetizione; Francisco Cali Tzay, relatore speciale sui diritti dei popoli indigeni; Mama Fatima Singhateh, Relatrice Speciale sulla vendita e lo sfruttamento sessuale dei bambini; Morris Tidball-Binz, relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie; Nils Melzer, relatore speciale sulla tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti; e il Gruppo di lavoro sulle sparizioni forzate o involontarie, composto da Tae-Ung ​​​​Baik, Henrikas Mickevičius, Aua Balde e Luciano Hazan.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/06/1492892

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