#INTERNET deve diventare un bene comune per tutti

10.06.2022

Da poco l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni ha lanciato il Global Connectivity Report 2022, nel quale si legge che nei Paesi ricchi l'accesso alla banca larga veloce è pressoché totale ma ci sono ampie fasce della popolazione mondiale tagliate fuori dall'enorme potenziale che offre l'accesso ad INTERNET così ostacolando lo sviluppo economico ed aumentando le disuguaglianze globale.

Nei primi anni '90 il numero di utenti INTERNET è passato da pochi milioni a quasi cinque miliardi; oggi 2,9 miliardi di individui, vale a dire circa un terzo dell'umanità, rimangono completamente disconnessi dalla rete ed in più per diverse centinaia di milioni di persone i costi di gestione sono troppo alti ed i servizi persistono ad essere di scarsa qualità. Per questo è fondamentale sostenere una "significativa connettività universale", dal suddetto Report, definita come avere un accesso sicuro, soddisfacente, gratificante, produttivo e conveniente per tutti che pone al centro lo sviluppo globale. Lo stesso documento valuta anche quanto il mondo sia vicino al raggiungimento di questo obiettivo, obiettivo già prestabilito dall'Agenda 2030.

Questo fine non può essere perseguito se nei Paesi poveri il costo degli abbonamenti a banda larga e dei dispositivi digitali continuerà a rimanere alto rispetto ai redditi più bassi. Se nelle nazioni a basso e medio reddito INTERNET ha costi proibitivi per i più, viceversa negli Stati ricchi è sempre più economico soprattutto per quanto riguarda la banda larga mobile. Da questo si evince che la maggior parte delle economie a basso e medio reddito è ancora al di sotto dell'obiettivo di accessibilità globale del 2% o meno del reddito nazionale lordo pro capite fissato dalla Commissione sulla banda larga per lo sviluppo sostenibile. Ovviamente questo fa sì che l'accesso alle tecnologie digitali non è equo, questo non solo cozza con la responsabilità morale, ma frena anche la prosperità e la sostenibilità globale; si devono creare le giuste condizioni, in particolare promuovendo ambienti favorevoli agli investimenti, per rompere l'esclusione e portare la banda larga ovunque.

Durante la pandemia SarsCov_2, a causa dei lockdown più o meno duri, il numero di utenti ad INTERNET è aumentato di circa 800 milioni; ma è aumentata l'esclusione digitale, poiché le persone si sono viste improvvisamente escluse dall'impiego occupazionale, dall'istruzione, dall'accesso ai servizi sanitari e finanziari e molto altro ancora.

Per altri approfondimenti:

https://www.itu.int/dms_pub/itu-d/opb/ind/d-ind-global.01-2022-pdf-e.pdf 

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