#Estonia: due donne ai vertici, un sogno democratico!

01.02.2021

Per la prima volta, l'Estonia repubblica parlamentare baltica facente parte dell'Unione Europea, ha due donne elette ai vertici dello Stato: Presidente (Kersti Kaljulaid) e Primo Ministro (Kaja Kallas). Il precedente Premier si è dimesso per uno scandalo di corruzione; una presunta donazione che un funzionario ha ricevuto in cambio di un favore nella regolamentazione immobiliare nel distretto portuale di Tallinn.

Così la Repubblica di Estonia è diventata il primo paese al mondo che ha le due cariche più alte dello Stato, elette per voto, donne; ovviamente la PdR, essendo in una repubblica parlamentare, viene eletto dal Parlamento o dal collegio elettorale per 5 anni. Anche Nuova Zelanda, Barbados e Danimarca, hanno Prime Ministre donne; in quei casi non sono frutto di una democrazia, seppur rappresentativa, ma scelte monarchiche.

Il Parlamento estone conta 101 membri, eletti ogni 4 anni. Nel 2016, con 81 voti quindi la maggioranza dei due terzi, ha eletto la Kalijulaid; prima presidente donna del paese dalla sua indipendenza nel 1991, inoltre con i suoi 46 anni anche la più giovane.

Il 26 gennaio 2021, la Kallas (43 anni) ha prestato giuramento dopo che il Partito riformista di centrodestra, a cui appartiene, ha raggiunto un accordo con il Partito di centro, di tendenza più sociale.

Formerà un governo con altri 14 ministri di impronte europeistica, metà dei quali donne. Alcune avranno caselle chiave: Maris Lauri alla Giustizia, Keit Pentus-Rosimannus alle Finanze, Eva-Maria Liimets agli Esteri, Anneli Ott alla Cultura, Signe Riisalo alla Previdenza Sociale, Liina Kersna all'Istruzione e Ricerca. La Kallas ha voluto un governo equilibrato tra uomini e donne, ma anche di esperienza e novità. Inoltre, la Premier auspica di ricucire le vecchie alleanze a ripristinando il buon di un paese in cui investire.

La sfida principale di questo Governo, sarà come in tutto il mondo, fronteggiare la corruzione rispetto all'aggravarsi della pandemia SarsCov_2; oltre la situazione sanitaria e la crisi economica che si è aggravata.

A settembre, il Parlamento dovrà eleggere di nuovo la Presidenza della Repubblica, la Kaljulaid non ha deciso se competerà per la sua rielezione; quindi non si sa se questo connubio perfetto di donne ai vertici dello Stato durerà o meno.

Per concludere, in politica ci dovrebbero essere più donne; però istruite, preparate e competenti. Le quote rosa non dovrebbero essere un'obbligo, ma semplice consuetudine. Sogno un'Italia governata da donne e magari io fra quelle... Sognare non costa nulla!

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