#Sardegna: un bambino su 5 vive in povertà relativa

16.11.2021

L'ultimo Atlante dell'infanzia a rischio in Italia "Il futuro è già qui" di Save the Children rileva che un bambino sardo su cinque, quasi il 22,8%, vive in povertà relativa (cioè la percentuale di soggetti che vivono in nuclei familiari con un reddito disponibile equivalente inferiore ad una soglia di povertà convenzionale); il dato relativo alla Sardegna è superiore alla media nazionale.

Il 12% dei giovani tra i 18 e i 24 anni, i cosiddetti early school leavers, non hanno concluso il ciclo di studi per abbandono scolastico, percentuale elevata rispetto alla media europea che è del 9,9%; invece quelli apatici tra i 15 e 29 anni - che non lavorano, non studiano e non frequentano un corso di formazione - i cosiddetti neet, arrivano al 26,1%, cifra poco maggiore della media italiana (23,3%), però è pari al doppio di quella europea (13,7%).

La disparità sociale già in tenera età, solo il 13% cioè poco più di un bambini su dieci, riesce ad accedere ad asili nido o servizi di supporto finanziati dalle amministrazioni pubbliche locali, rispetto al 14% del resto d'Italia. I comuni della Sardegna spendono mediamente (pro capite), per la prima infanzia, 612 contro 906 € della media italiana; nella provincia di Trento spendono 2481 €.

Per quanto riguarda le scuole primarie, le provincie in cui le classi usufruiscono maggiormente del tempo pieno sono Sassari (41,8%) e Nuoro (47,2%), superando la media nazionale del 36,3%, invece Cagliari raggiunge il 34,2% e Oristano il 10,3%.

La provincia di Sassari utilizza il servizio delle mense scolastiche per il 70,1% dei plessi (si noti che la media nazionale è del 56,1%), seguita da quella di Nuoro con il 50,9%, poi c'è quella del capoluogo di regione con il 46,1% ed infine Oristano con un misero 16,3%.

Anche nei rendimenti scolastici gli studenti sardi non brillano. Quelli delle superiori che non riescono a superare le prove Invalsi sono molti di più rispetto ai loro coetanei connazionali, che segnano una media del 10%. Il dato più basso si registra nella provincia di Cagliari con il 12,3%, in quella di Oristano si arriva al 17,3%, a Sassari il 18,8%, mentre nelle provincie di Nuoro e Sud Sardegna sono rispettivamente al 21,3% e al 25,6%. Ovviamente su queste cifre pesano gli anni della crisi pandemica tutt'ora in atto.

Fonte:

Articoli affini:

“Con gli occhi delle bambine”, con i miei un brillio di speranza!