#Oceano: un decennio per salvare la fonte di vita!

15.02.2021

La scienza ci dice che se non intraprendiamo azioni urgenti nella prossima decade, entro il 2050 gli oceani saranno un enorme sacco della spazzatura dove la plastica sarà più dei pesci e le barriere coralline scompariranno in questo secolo. Azioni urgenti vuol dire ricerca, ora gli Stati investono solo il 2% del loro budget nella scienza oceanica.

Il segretario generale dell'ONU, António Guterres, riferisce che la protezione e la gestione sostenibile degli oceani è essenziale per il cibo, i mezzi di sussistenza e la mitigazione del cambiamento climatico e dei relativi disastri. L'attuale pandemia SarsCov_2 ha dimostrato che raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile è un imperativo per rispettare l'ambiente da cui dipende l'umanità. La scienza e la ricerca giocano un ruolo fondamentale. Più dell'80% del nostro oceano non è mappato o esplorato; c'è bisogno di una rivoluzione nella scienza oceanica.

Nel prossimo decennio dobbiamo necessariamente ripristinare la capacità dell'oceano di nutrire l'umanità e regolare il clima; questo inciderà sul risultato globale per fermare la perdita di biodiversità. Questo fa parte degli Accordi di Parigi sul clima e realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030. Per Guterres: "Dobbiamo fare pace con la natura per ottenere un mondo prospero ed equo per tutti, senza lasciare indietro nessuno. Insieme costruiamo un oceano nuovo e più coraggioso".

Il 5 dicembre 2017, l'ONU ha proclamato il Decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile dal 2021 al 2030 con l'obiettivo di stabilire un quadro comune in grado di garantire che la scienza sostenga pienamente gli sforzi dei paesi per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030.

Lo sviluppo sostenibile non dev'essere solo un'aspirazione a lungo termine, ma una necessità per il presente. Gli oceani contengono il 97% dell'acqua sulla terra e coprono il 71% della superficie del pianeta.

La direttrice esecutive dell'UNESCO, Audrey Azoulay, ricorda che gli oceani costituiscono una risorsa umana ed ecologica globali perché "i polmoni blu" del pianeta assorbono più del 90% del riscaldamento in eccesso causato dai cambiamenti climatici; purtroppo questa capacità sta raggiungendo la saturazione. Come ci insegnano a scuola: l'acqua è vita.

Gli oceani sono un'importante risorsa economica che garantisce il sostentamento di oltre 3 miliardi di persone in tutto il mondo grazie alla pesca, al commercio, ai trasporti o al turismo. Anche per questo è basilare salvaguardarli in modo sostenibile nel globo intero.

Azoulay ha annunciato che il mese scorso i leader di 14 paesi, che rappresentano oltre il 40% delle coste del mondo, si sono impegnati nella gestione sostenibile degli oceani entro il 2025. Questo potrebbe aiutare a far uscire milioni di persone dalla povertà e raggiungere il 20% dei nostri obiettivi di riduzione dei gas serra. La funzionaria ha altresì ricordato che gli investimenti odierni non bastano, perché il riscaldamento, l'acidificazione, la deossigenazione e l'esaurimento della biodiversità stanno raggiungendo un punto di non ritorno. Dev'essere forgiato un nuovo rapporto con la biodiversità terrestre. "Questo decennio dovrebbe consentirci di invertire il deterioramento della salute dei nostri oceani sviluppando la conoscenza per fornire una consulenza più efficace e coordinata, sostenendo la conservazione etica, insieme all'agenda 2030, all'accordo di Parigi e al nuovo quadro globale sulla biodiversità. adottato alla fine del 2021", ha affermato la Azoulay.

Il Decennio 2020 fornirà un'opportunità irripetibile per gettare le nuove basi tra scienza e politica al fine di rafforzare la gestione degli oceani e delle coste a beneficio dell'umanità. Si mobiliteranno risorse e si promuoverà l'innovazione tecnologica nella scienza oceanica necessaria per ottenere:

  • Un oceano pulito dove vengono identificate ed eliminate le fonti di inquinamento
  • Un oceano sicuro dove le persone sono protette dai pericoli naturali legati all'oceano
  • Un oceano sano e resiliente in cui gli ecosistemi marini sono mappati e protetti
  • Un oceano produttivo che viene sfruttato in modo sostenibile garantendo l'approvvigionamento di cibo
  • Un oceano prevedibile in cui la società ha la capacità di comprendere le condizioni oceaniche attuali e future
  • Un oceano trasparente con accesso aperto a dati, informazioni e tecnologie

Inoltre questo decennio favorirà anche lo sviluppo di questioni chiave per la società:

  • Gestione e adattamento delle zone costiere
  • Pianificazione dello spazio marittimo ed economia blu
  • Istituzione di aree marine protette
  • Gestione della pesca
  • Sviluppo della politica oceanica nazionale
  • Sviluppo di strategie nazionali di ricerca e sviluppo (R&S)
  • Pianificazione per lo sviluppo delle capacità regionali e nazionali
  • Sistemi di allarme rapido

A livello scientifico, il decennio guiderà quanto segue:

  • Atlante digitale completo dell'oceano
  • Sistema completo di osservazione degli oceani per i principali bacini oceanici
  • Comprensione quantitativa e qualitativa degli ecosistemi oceanici e del loro funzionamento come bacini oceanici per la loro gestione e adattamento
  • Portale di informazioni e dati sugli oceani
  • Sistema di allarme multi-minaccia integrato
  • L'oceano nell'osservazione del sistema Terra, ricerca e previsione supportata dalle scienze sociali e umane e valutazione economica
  • Sviluppo delle capacità e trasferimento accelerato di tecnologia, formazione, istruzione e cultura oceaniche

I ragazzi di Friday for Future non esiste un "pianeta B", quindi ogni singolo cittadino e la politica internazionale devono investire per salvaguardare noi stessi!

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/02/1487562v  

Per altri approfondimenti:

https://www.cnrweb.tv/lonu-dichiara-il-2021-2030-decennio-delle-scienze-oceaniche/v  

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