#DDLZan: morto e sepolto dai franchi tiratori

28.10.2021

Il Senato della Repubblica Italiana, per mezzo della "tagliola" proposta da Lega e Fratelli d'Italia, con 288 presenti (154 a favore, 131 contrari e 2 astenuti) ha affossato per sempre il DDL Zan, testo già passato alla Camera; per "dare coraggio" ai franchi tiratori del Partito Democratico, di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle, il voto è avvenuto a scrutinio segreto; è del tutto indecente che Senatori della Repubblica non abbiano la virtù di esprimere palesemente la propria opinione sui diritti civili. Il Paese è molto più avanti di chi lo governa!

In questo voto si è giocata più una partita per il Quirinale, che questioni in merito legislativo.

Con la "morte del DDL Zan" tante donne e tanti uomini (anche eterosessuali e con disabilità) vittime di violenze e discriminazioni, non avranno piene tutele. Forse il Partito Democratico avrebbe dovuto mediare di più per far passare comunque una legge di civiltà anche se sarebbe rimasta "monca" in alcuni punti; in politica il muro contro muro non appaga mai.

Troppo spesso, in Italia, si tende a sottovalutare l'importanza dei diritti civili perché si pensa che gli italiani abbiano problemi più seri e rilevanti da affrontare; però non ci si rende conto che tali diritti sono l'elemento fondante che consente ad ogni soggetto di vivere degnamente in quanto essere umano. Attraverso il rispetto di essi si raggiungono: la libertà, la giustizia sociale e la pace; permettendo all'individuo e alle società di svilupparsi integralmente.

È ora di tagliare il cordone ombelicale che lega l'Italia e lo Stato Vaticano, i parlamentari devono ascoltare i bisogni del paese reale non della CEI. I diritti civili appartengono a tutta l'umanità seppur con diverso orientamento politico. È anche ora di finirla col tifo da stadio nelle Aule parlamentari dopo le votazioni, ci dev'essere più rispetto per le istituzioni.

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