#UNODC: #COVID19 ha aggravato la tratta di esseri umani

31.07.2021

Un nuovo paper dell'Ufficio delle Nazioni Unite Contro la Droga e il Crimine (UNODC) evidenzia che la pandemia SarsCov_2 ha aggravato ancora di più la tratta di esseri umani, e che i bambini sono il bersaglio favorito dei criminali; inoltre, valuta come le organizzazioni hanno risposto alle sfide pandemiche e se sono state in grado di continuare a fornire servizi essenziali nonostante le restrizioni. Con la pandemia, le vittime di questo crimine hanno avuto difficoltà a chiedere aiuto e nell'accesso alla giustizia; mentre i trafficanti sulla perdita di reddito familiare e sull'aumento del tempo trascorso online da adulti e bambini.

Tale report è una risorsa fondamentale per i politici e gli operatori della giustizia penale, in quanto esamina strategie di successo per indagare e perseguire la tratta particolari circostanze; in più, offre anche raccomandazioni sul sostegno da fornire ai lavoratori in prima linea e alle vittime, nonché sulla costruzione della resilienza di fronte a crisi future.

Le misure adottate per arginare la diffusione del virus hanno fatto aumentare di il rischio di tratta per chi si trova in situazioni vulnerabili, ergo ulteriormente esposto le vittime allo sfruttamento; i criminali spesso adescano le vittime con false promesse di lavoro. Si sa che la pandemia ha causato significative perdite di posti di lavoro in molti settori, le reti criminali hanno sfruttato proprio fattore.

I minori vengono reclutati, da queste reti, attraverso le piattaforme digitali; non solo per la crescente domanda di sfruttamento sessuale, ma anche per matrimoni forzati, accattonaggio e reclutamento per la criminalità.

Purtroppo, con i lock-down prolungati i servizi anti-tratta hanno limitato l'attività o sono stati completamente chiusi, così le vittime hanno avuto ancora meno probabilità di sfuggire al traffico; come se non bastasse, con le frontiere chiuse molte vittime salvate hanno dovuto rimanere nello Stato in cui sono state sfruttate senza avere la possibilità di tornare a casa.

Le vittime soccorse hanno bisogno di assistenza continua per fare il percorso di riabilitazione e reintegrazione; tale assistenza comprende quella: sanitaria, psicologica, legale ed l'accesso all'istruzione e all'occupazione.

In molti casi, questi processi sono semplicemente fermi, il che mette i sopravvissuti a rischio di essere rivittimizzati, specialmente quelli che hanno perso il lavoro e si ritrovano improvvisamente senza risorse.

La pandemia ha insegnato che si devono sviluppare strategie per continuare le attività anti-tratta a livello nazionale e internazionale, anche in tempi di crisi.

Fonte:

https://news.un.org/fr/story/2021/07/1099922 

Per altri approfondimenti:

https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/tip/2021/GLOTiP_2020_15jan_web.pdf 

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