Non bisogna dimenticare il cambiamento climatico

11.05.2022

La guerra in Ucraina sta avendo conseguenze gravissime su tutto il mondo, ma non bisogna trascurare altre problematiche che altrettanto minacciano "in modo esistenziale" il pianeta intero come i cambiamenti climatici. Gli effetti che provocano si possono vedere in qualunque zona della Terra, dalle più fredde alle più calde e persino in quelle acquatiche.

Ormai il cambio climatico non si può più bloccare, ma per lo meno si può arginare attraverso svariate politiche. Ad esempio è essenziale evitare l'aumento delle temperature globali oltre ad un massimo di un 1,5°C come stabilito dall'Agenda 2030; inoltre entro questo decennio si devono necessariamente ridurre le emissioni di gas serra del 45% a livello planetario. Questi obiettivi sembrano irraggiungibili visto che i trattati attuali sul clima di certo non sono scritti per una drastica riduzione delle emissioni, bensì un aumento del 14%.

Oltre a ciò la guerra in Ucraina causata dalla Federazione Russa non facilita la riduzione delle emissioni; infatti i contraccolpi del conflitto riguardano tre diversi settori: alimentare, energetico e finanziario, per compensare i loro esiti Paesi ricchi e poveri stanno tornando ad usare molto le fonti fossili e vecchi metodi produttivi che non sono sostenibili dal punto di vista ambientale. Per questo ed altri motivi tanti governi del mondo stanno premendo per un immediato cessate il fuoco, le azioni belliche insensate in un solo Stato stanno avendo ripercussioni catastrofiche in tutto il mondo che potrebbero portare ad altri conflitti soprattutto nelle aree più vulnerabili il che comporterebbe nuove ondate migratorie. È facile capire che nessuno vorrebbe o piacerebbe vivere nella sua patria dove è esposto ad ogni tipo di violenza, fame e povertà con il rischio di morire ogni giorno.

Ora la cosa più importante è risolvere la questione delle esportazioni di grano e di altre materie verso i Paesi del terzo mondo, in quanto stanno già soffrendo le conseguenze indotte dalla pandemia SarsCov_2. Per risolvere il problema serve un'azione rapida e forte per garantire un costante approvvigionamento alimentare ed energetico. Per renderla possibile eliminare le restrizioni alle esportazione, assegnare eccedenze e riserve a coloro che ne hanno bisogno e rispondere all'aumento dei prezzi alimentari per calmare la volatilità dei mercati finanziari; inoltre è basilare la produzione agricola in Ucraina e quella di fertilizzanti in Russia e Bielorussia. Tutto questo con un cessate il fuoco sarebbe fattibile, ma bisogna riuscire a portare le parti ad un tavolo delle trattative, poi i trattati di pace si stipuleranno col tempo.

Per concludere non si può pensare di risolvere il conflitto in Ucraina calpestando le problematiche riguardanti il cambiamento climatico e il diritto ambientale perché sono tutte facce della stessa medaglia. Ormai è evidente che gli effetti sul clima producono crisi che inducono alla violenza, alla povertà, alla fame, ad una vita non salutare ed infine alla migrazione per trovare salvezza.