Moldavia 2025: risultati, regole e sfide dopo il voto che consolida la rotta pro-UECiao

03.10.2025

Il 28 settembre 2025 la Repubblica di Moldavia ha vissuto un passaggio cruciale per il proprio futuro politico ed europeo. Le elezioni parlamentari, celebrate in un clima di tensione internazionale e di forte polarizzazione interna, hanno consegnato una vittoria netta al Partito Azione e Solidarietà (PAS) della presidente Maia Sandu. Con il 50,2% dei voti e 55 seggi su 101, il PAS ha ottenuto la maggioranza assoluta, rafforzando il mandato riformatore e pro-europeo.

L'affluenza si è attestata al 52,21%, ben oltre la soglia minima di validità del voto prevista dal Codice elettorale, segno di un coinvolgimento popolare superiore alle attese. La seconda forza, il Blocco Elettorale Patriottico di orientamento filorusso, si è fermata al 24,2%, conquistando 26 seggi. Altri partiti, come Alternative, Our Party e Democracy at Home, hanno superato la soglia di sbarramento, arricchendo la composizione del nuovo Parlamento.

Il voto si è svolto in un contesto complesso, segnato da campagne di disinformazione, cyberattacchi, minacce anonime ai seggi e soprattutto dall'esclusione, decisa a ridosso delle urne, di due partiti filorussi accusati di finanziamenti illeciti dall'estero. Una misura che ha sollevato inevitabili dubbi di proporzionalità e di effettiva tutela del pluralismo, principi che restano cardini di ogni sistema democratico.

Il quadro giuridico-istituzionale

La Moldavia è una repubblica parlamentare a camera unica. La Costituzione del 1994 attribuisce al Parlamento il potere legislativo e al Governo la direzione politica, sotto il controllo fiduciario della maggioranza parlamentare. Il Codice elettorale del 2022 ha introdotto nuove regole, applicate per la prima volta a elezioni legislative: dal voto per corrispondenza per i cittadini residenti all'estero, fino a disposizioni più severe sui finanziamenti politici.

Le osservazioni internazionali, in particolare quelle della missione OSCE/ODIHR, hanno definito le elezioni competitive e conformi, nel complesso, agli standard internazionali (Documento di Copenaghen OSCE 1990, art. 3 Protocollo n. 1 CEDU), ma con criticità in tema di trasparenza finanziaria e di informazione mediatica.

Cosa cambia ora

La maggioranza assoluta garantisce al PAS una stabilità parlamentare inedita, eliminando la necessità di coalizioni fragili. Questo consentirà di portare avanti con maggiore coerenza il percorso di avvicinamento all'Unione Europea, che passa attraverso la riforma della giustizia, la lotta alla corruzione e l'indipendenza energetica da Mosca.

Resta aperta la questione della Transnistria, territorio separatista con presenza militare russa, che rappresenta una ferita aperta per la sovranità moldava e un test decisivo per la sicurezza dell'intero quadro regionale.

Il consenso ottenuto rafforza il profilo internazionale della Moldavia, ma non riduce i rischi interni: l'esclusione delle liste filorusse, se non sorretta da motivazioni giuridiche solide e trasparenti, potrebbe diventare il punto debole di un processo elettorale altrimenti regolare. Inoltre, le aree più russofone, come la Găgăuzia, restano realtà in cui la legittimità delle istituzioni centrali deve essere continuamente coltivata attraverso dialogo e inclusione.

Conclusione

Le elezioni del 2025 segnano la conferma della rotta europea della Moldavia, ma la qualità democratica del sistema si misurerà nella fase successiva al voto: nei tribunali, nelle riforme e nella capacità di includere tutte le componenti sociali e linguistiche del Paese. Solo così l'aspirazione europea potrà tradursi in un futuro realmente condiviso.