Malalai Maiwand: uccisa con l’unica colpa di difendere i diritti delle donne!

23.12.2020

Il 10 dicembre 2020, la giornalista afghana Malalai Maiwand assieme al suo autista, sono stati uccisi a colpi di pistola a Jalalabad, la capitale della provincia di Nangarhar nell'est del paese al confine col Pakistan. Unica colpa della Maiwand è stata quella di difendere i diritti umani, in particolare quello all'istruzione delle bambine. Da inizio novembre ad ora in Afghanistan sono stati assassinati già tre professionisti dell'informazione. La Maiwand lavorava per la Enikass Radio TV.

Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di omicidi contro personalità afghane di spicco della società civile. Giornalisti, religiosi, difensori dei diritti umani e studenti sono il bersaglio prediletto dei talebani e dai terroristi del Daesh; in particolare sono in aumento da un anno, in concomitanza con l'accordo siglato a febbraio tra Stati Uniti e talebani, e poi da settembre con il dialogo diretto degli insorti con il governo di Kabul a Doha.

Ovviamente, personalità della diplomazia in Afghanistan comprese quelle dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e della NATO, attraverso un comunicato ufficiale congiunto hanno fortemente condannato l'accaduto riferendo che questa è solo un'ondata di omicidi che cerca di mettere a tacere la diversità di opinioni nel Paese.

Ora che i talebani stanno ritornando e il Daesh sta prendendo sempre più parti del Paese; una classifica dei Reporter senza frontiere (RSF) pone l'Afghanistan al 122esimo posto su 180 per libertà di stampa mondiale 2020. Di conseguenza è uno Stato più pericolosi del mondo per i giornalisti.

Il mese scorso, il giornalista afghano Elyas Dayee di Radio Free Europe e di Radio Liberty e il suo collega noto anchor man televisivo Yama Syawash, che era collegato al popolare canale privato Tolo News, sono stati uccisi in due attacchi bomba; che avevano un specifico tipo di esplosivo che aderisce a qualsiasi tipo di superficie di un veicolo a motore, solitamente grazie ad un potente magnete o qualche altro tipo di adesivo e può attivato sia da sensori di movimento, che da telecomando, detonatore o timer incorporati nell'esplosivo stesso.

In conclusione, uno Stato può essere considerato democratico e libero quando c'è libertà di stampa; questo fa si che le libertà di pensiero, opinione ed espressione lo siano!