#LGBTQIA: oltre la metà degli studenti europei ha subito atti discriminatori

15.05.2021

I dati del Global Education Monitoring Report dell'UNESCO indicano che oltre la metà degli studenti europei LGBTQIA è stata vittima di bullismo; un sondaggio su oltre 17.000 giovani di età compresa tra 13 e 24 anni, indica che il 54% delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo almeno una volta, in base al proprio orientamento sessuale o identità di genere.

Il Report ha evidenziato atteggiamenti discriminatori diffusi, con l'83% degli studenti che ha riferito di aver sentito commenti negativi sugli studenti LGBTQIA, mentre il 67% ha affermato di essere stato oggetto di commenti critici almeno una volta.

Inoltre, quasi sei studenti su dieci non hanno mai denunciato episodi di bullismo a nessuno staff scolastico, e meno di due su dieci lo hanno fatto in modo sistematico.

Il Rapporto rileva che molti insegnanti e altro personale accademico non hanno la confidenza e le conoscenze per supportare gli studenti LGBTQIA; invece il loro lavoro sarebbe vitale per un sistema educativo più inclusivo, in risposta agli atti di bullismo.

Un diciannovenne partecipante al sondaggio ha detto che tutti dicono che si può essere chi si vuole, si può essere liberi, ci si può esprimere a scuola; ma poi se si prova ad essere diversi, si viene discriminati.

Manos Antoninis, direttore del suddetto rapporto, ha asserito che l'istruzione non è fatta solo dell'insegnamento di materie; se si vogliono società più inclusive, allora anche le scuole lo devono essere. Se ai bambini viene insegnato che solo un certo tipo di persona è accettata, ciò influenzerà il modo in cui si comporteranno nei confronti degli altri.

Il coautore del Rapporto, l'Organizzazione Internazionale della Gioventù e degli Studenti LGBTQIA (IGLYO), ha affermato che sebbene molti paesi abbiano adottato un approccio più inclusivo nei confronti di tutti gli studenti, molti LGBTQIA si sentono ancora insicuri e sgraditi a scuola.

La pandemia SarsCov_2 con le interazioni online ha fatto aumentare l'isolamento, l'emarginazione e gli episodi di bullismo nei confronti degli studenti LGBTQIA.

In più, il Report rileva che, a causa dei pregiudizi permanenti, i ragazzi della comunità LGBTQIA a volte sono cacciati di casa o dall'ambiente sociale in cui vivono con l'alto rischio di trovarsi in condizioni di difficoltà ed indigenza; poiché il lavoro delle organizzazioni di volontariato è complesso, è probabile che le persone LGBTQIA non abbiano contatti con tali associazioni o persone fidate con cui parlare.

D'altro canto l'UNHCR ha fatto sapere che i rifugiati della comunità LGBTQI affrontano  rischi particolari, perché in più di 70 Stati le relazioni omosessuali sono illegali; in sei paesi le coppie stesso sesso rischiano la condanna a morte.

Per questo motivo è fondamentale che i paesi tengano le porte aperte alle persone LGBTQIA, in quanto bisognose di rifugio; per molti richiedenti asilo la discriminazione inizia in famiglia.

L'UNHCR continuerà a proteggere e sostenere gli sfollati LGBTQIA in tutto il mondo.

Ora c'è la necessità di lavorare per garantire leggi eque per le persone che sono discriminate, molestate, pestate ed addirittura uccise a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere nei loro paesi.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/05/1092112  

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