Le gravidanze adolescenziali si hanno soprattutto nei Paesi in via di sviluppo

11.07.2022

Si sa che dall'antichità dove c'è degrado e poco sviluppo economico le ragazze in età fertile tendono a figliare prematuramente; a tal proposito il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha presentato un nuovo studio in cui si afferma che nei paesi in via di sviluppo circa un terzo delle donne diventa madri prima di compiere 19 anni e quasi la metà delle prime nascite riguardano ragazze ed adolescenti di età pari o inferiore a 17 anni, in più non si fermano al primo figlio ma continuano a procreare tanto che quando raggiungono i 40 anni hanno già cinque figli in media. Si noti che le complicanze da parto sono una delle principali cause di morte tra le adolescenti; inoltre essere una madre in giovanissima può portare a gravi violazioni dei diritti umani e avere gravi conseguenze sociali, tra cui matrimoni precoci: violenza sessuale da parte del partner e disturbi mentali.

Sulla base di questi dati, cioè sulle statistiche delle gravidanze adolescenziali ripetute, L'UNFPA evince che il mondo ha totalmente fallito per quanto riguarda l'informazione, l'educazione sessuale e sentimentale dei giovanissimi; per cui quest'ultimi hanno disperatamente bisogno di servizi completi riguardanti la salute sessuale e riproduttiva di qualità, coinvolgendo i governi e le organizzazioni locali.

Per sradicare tale fenomeno che mette a repentaglio il futuro di milioni di ragazze e che purtroppo diminuisce ad un tasso solo di tre punti percentuali per decennio, è necessario che i governi investano in modo complementare su percorsi educativi, professionali e di realizzazione personale delle adolescenti, anche sostenendo economicamente le famiglie. Se una ragazza detiene la capacità e la possibilità di tracciare il proprio percorso di vita, anche la maternità sarà una scelta consapevole e desiderata e non più gravidanze indesiderate.

Fonte:

https://www.unfpa.org/sites/default/files/pub-pdf/Motherhood%20in%20Childhood%20The%20Untold%20Story_EN.pdf