L’istruzione dei più vulnerabili è ancora un miraggio

15.06.2022

Il Quinto Rapporto Mondiale dell'UNESCO sull'Apprendimento e l'Istruzione degli Adulti rileva che ci sono stati progressi per quanto riguarda l'educazione femminile, però le fasce svantaggiate è vulnerabili delle società come per esempio: studenti indigeni, popolazioni rurali, migranti, cittadini anziani e persone con disabilità o detenuti, sono privati dell'accesso all'apprendimento ed alle opportunità da esso conseguenti.

Nel suddetto Report si legge che circa il 60% dei 159 Paesi esaminati ha detenuti, persone con disabilità e migranti tagliati fuori da un percorso educativo, questa cifra è rimasta invariata dal 2018. Il 24% delle nazioni sopra indicate riferisce una diminuzione della partecipazione all'istruzione delle popolazioni rurali e degli anziani. Il 23% degli Stati ha dichiarato che meno dell'1% dei giovani e degli adulti di età pari o superiore a 15 anni partecipa a programmi di istruzione e apprendimento. Caso strano l'Africa subsahariana è in testa con un ampio margine, con il 59% dei Paesi che asseriscono che almeno un adulto su cinque beneficia dell'apprendimento; questa cifra si riduce solo al 16% in America Latina e dei Caraibi e al 25% in Europa. L'alto tasso di partecipazione a percorsi educativi in Africa è dato dal fatto, che in parte, c'è una forte domanda di alfabetizzazione degli adulti. Sebbene dal 2018 più della metà dei territori sovrani hanno segnalato un aumento della formazione degli adulti, c'è ancora tanto da fare; è vero che si ha avuto un notevole miglioramento riguardante i giovani e le donne, ma complessivamente l'apprendimento delle persone in età adulta rimane insufficiente. Invece la situazione inerente ai curricula la maggior parte dei 159 Stati presi in esame registra progressi considerevoli, sebbene questi varino a seconda della zona geografica di appartenenza e della fascia di reddito.

Il documento di cui si sta dibattendo in questa sede mette in luce un largo divario nei finanziamenti pubblici relativamente alle spese per l'istruzione delle persone in età avanzata: 22 Paesi su 146 spendono il 4% o più della loro spesa pubblica e 28 stanziano meno dello 0,4%.

Per colmare tale gap la comunità internazionale deve agire affinché il diritto all'istruzione diventi una realtà per tutti, indipendentemente dall'età, da chi siano o dal luogo in cui risiedono; soprattutto perché i cambiamenti tecnologici e sociali, le enormi sfide globali, la riqualificazione e il miglioramento delle competenze richiedono la partecipazione di chiunque, ergo l'apprendimento e l'istruzione degli adulti devono diventare una routine. L'educazione di tutti i gruppi delle società è fondamentale per lo sviluppo sostenibile. Per cui è necessario sostenere investimenti adeguati per garantire a tutti i soggetti che di beneficiare dei percorsi formativi.

Per altri approfondimenti:

https://reliefweb.int/attachments/0b2ebd3d-02f2-47f0-8b6c-f1ce69fc143a/GRALE5_EN_FullReport15June2022.pdf