In Ucraina i giornalisti vengono attaccati dai russi

17.03.2022

Da quando Putin, il 24 febbraio, ha iniziato la sua "operazione militare speciale" in Ucraina sono stati uccisi o feriti più o meno una quarantina di giornalisti e operatori dell'informazione, sia locali che internazionali; anche se perfettamente identificabili sono stati comunque colpiti dai militari russi. Grandi network occidentali ritengono che i soldati di Putin avrebbero l'ordine di sparare a chi fa "vera" informazione; la notizia è assai credibile perché in Russia è severamente proibito parlare di guerra, di civili e soldati russi uccisi.

Per questo motivo l'UNESCO ha deciso di fornire dispositivi di protezione individuale e corsi di formazione per i giornalisti, soprattutto ucraini, non abituati a teatri di guerra che da un giorno all'altro si sono visti catapultati da servizi su questioni locali a lavorare come corrispondenti di guerra ma senza alcun tipo di preparazione né equipaggiamento. Quindi l'UNESCO metterà a disposizione un primo lotto di 125 dispositivi, composto da giubbotti antiproiettile e caschi, che saranno distribuiti a partire dalla prossima settimana da Reporters Sans Frontières e dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti. Inoltre l'Agenzia ONU sta traducendo in diverse lingue un manuale di formazione per fare giornalismo in ambienti ostili e sta organizzando corsi online; finanzierà anche un numero verde d'emergenza istituito dall'Unione Nazionale dei Giornalisti dell'Ucraina, da chiamare quando non si riesce ad evacuare da soli da una zona pericolosa.