Il Consiglio d’Europa deve cambiare approccio sulle disabilità psicosociali

29.05.2021

Il Comitato per i diritti delle persone con disabilità; Gerard Quinn, Relatore Speciale sui Diritti delle Persone con Disabilità; Maria Soledad Cisternas Reyes, inviato Speciale del Segretario Generale sulla Disabilità e l'Accessibilità; Tlaleng Mofokeng, Relatore Speciale sul diritto alla Salute Fisica e Mentale e Claudia Mahler, esperta indipendente sul godimento di tutti i diritti umani da parte delle persone anziane, hanno fatto un comunicato congiunto invitando il Consiglio d'Europa a ritirare la proposta di legge, nota come Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo, per mantenere un approccio alle politiche e alle pratiche di salute mentale basato sulla coercizione.

All'inizio di giugno, il Comitato di Bioetica del Consiglio d'Europa, si riunirà per votare un progetto sulla salute mentale che dovrebbe continuare a consentire ai 27 Stati membri di applicare misure coercitive come il trattamento forzato e il collocamento involontario in istituti psichiatrici alle persone con patologie mentali. Le misure contemplate in tale disegno di legge sono incompatibili con i principi e gli standard dei diritti umani contemporanei.

Il gruppo di esperti sui diritti umani dell'ONU ha asserito che l'approccio coercitivo alla salute mentale danneggia le persone con disabilità mentali o psicosociali, che hanno il diritto di vivere in comunità e di rifiutare le cure mediche, per questo non si può tornare al vecchio approccio, ormai obsoleto.

Prove scientifiche approvate dalle massime autorità sanitarie internazionali, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, mostrano che il ricovero forzato in istituti medici e il trattamento coercitivo hanno effetti dannosi tra i quali dolore, traumi, umiliazione, vergogna, stigmatizzazione e paura.

Gli Esperti si sono appellati alle delegazioni europee affinché blocchino la bozza, esortando il Consiglio a "cessare la legittimazione dell'istituzionalizzazione forzata e l'uso della coercizione contro le persone con disabilità".

Inoltre, i Difensori dei diritti umani sono sorpresi dal fatto che il Consiglio stia prendendo in considerazione l'adozione di una legislazione che annullerebbe i progressi europei in materia di salute e scienza in un momento storico in cui il mondo cerca di riformare le politiche di salute mentale.

Il controverso disegno di legge ha generato opposizione in tutto il mondo, anche all'interno dello stesso Consiglio d'Europa.

Per questo motivo il Consiglio d'Europa dovrebbe cogliere l'opportunità adottando misure che promuovano servizi di sostegno nella comunità e il pieno esercizio dei diritti umani senza discriminazioni di alcun tipo, discostandosi dalla vecchia visione di salute mentale.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/05/1492602