I servizi d’assistenza alla maternità dovrebbero essere di più alta qualità in tutto il mondo

23.03.2022

In un supplemento speciale del Programma di Riproduzione Umana dell'OMS si legge che la mancanza di privacy e il non avere una persona di fiducia al momento del parto sono alcuni degli "abusi comuni" che colpiscono molte donne. Tale report riporta che, indipendentemente dallo stato dei sistemi sanitari di un Paese, il trattamento riservato alle adolescenti e donne incinte, e ai neonati non è adeguato; questo è un problema di rilevanza globale. I dati raccolti sui sistemi di assistenza alla maternità sia negli Stati molto ricchi che in quelli molto poveri indicano che un gran numero di partorienti, dell'altro genitore e del neonato non ricevono servizi idonei, questo capita perché la cultura ospedaliera si è "normalizzata" la mancanza di conoscenza dei pazienti dei propri diritti si è radicata, e di conseguenza si riscontrano discriminazioni, mancanza di empatia clinica e prospettiva umana. C'è una tacita accettazione dell'abuso come qualcosa di abituale e persino atteso sia a livello individuale che comunitario. Il suddetto supplemento ha rilevato molti casi di abusi fisici e verbali, umiliazioni, abbandono e negligenza della cura su segmenti minoritari delle società, tra cui: alcuni gruppi razziali, etnici e religiosi, migranti, adolescenti e donne con disabilità. Le persone molto vulnerabili o svantaggiate hanno persino ostacoli nell'accesso ai servizi, a meno che non ci sia una persona o un'organizzazione che le difenda.

Nei Paesi meno sviluppati tra le principali violazioni dei diritti umani, degli standard di cura e dell'umanità di base per le persone in età fertile e i neonati, soprattutto al momento del parto, ci sono:

  • le donne in travaglio vengono sottoposte a parto cesareo senza consenso informato;
  • nel periodo post-partum le madri per giorni sono "detenute" per estorcere il pagamento delle cure;
  • a volte nei Nidi avvengono scambi di bambini a vantaggio di famiglie con più potere e ricchezza; i neonati sono trattati in modo scortese;
  • le partorienti vengono picchiate e umiliate con l'ordine di pulire il pavimento e il letto subito dopo il parto;
  • madri e neonati sono separati;
  • le donne in età fertile sono ridicolizzate per le loro scelte e costrette a sopportare trattamenti che non desiderano.

Il supplemento prospetta alcune possibili soluzioni: la presenza di un'altra persona durante il travaglio aumenterebbe la probabilità di poter denunciare abusi fisici, procedure mediche non consensuali e scarsa comunicazione rispetto alle pratiche interventiste che potrebbero essere effettuate, per il rispetto della privacy durante il parto basterebbe una semplice tenda separatrice.

L'OMS considera violazioni inaccettabili la violazione della privacy, la non somministrazione del consenso informato e la non vicinanza di una persona di fiducia durante il parto. Per l'Agenzia tutti i suddetti abusi possono minare la fiducia nelle strutture mediche portando i pazienti a non cercare cure prima, durante e il post-partum, con conseguenze disastrose per la salute e il benessere delle donne e dei loro bambini, che nei casi più gravi possono portare alla morte.

Per porre fine agli abusi è imperativo che le esperienze durante il parto e durante i periodi di assistenza materna siano meglio indagate e comprese. Migliorare l'esperienza delle donne durante il parto è essenziale per contribuire ad aumentare la loro fiducia nelle strutture sanitarie, nonché per garantire l'accesso a cure post-natali di qualità.

Questi abusi, sottili o palesi, intenzionali o meno, hanno recentemente dato origine a un movimento globale che è in aumento e riconosce l'urgenza di porre fine al flagello attraverso la qualità delle cure e l'educazione sulla salute, i diritti umani e le questioni dei diritti civili.

Fonte:

https://gh.bmj.com/content/bmjgh/5/Suppl_2/e009023.full.pdf