#COVID19: si stimano 5,8 trilioni di dollari bruciati in mancati guadagni

18.03.2021

Secondo l'ente per il commercio e lo sviluppo delle Nazioni Unite (UNCTAD), nel mondo la pandemia ha bruciato trilioni di dollari in mancati guadagni, prima di registrare un'inaspettata resilienza da certi Stati. La resilienza è la capacità di resistere agli urti rafforzando i territori.

L'economia globale ha subito il calo annuale più netto della produzione dagli anni '40, colpendo tutti i continenti nessuno escluso anche i paesi ricchi.

In un anno c'è stato un calo stimato del 3,9% della produzione globale - 0,4% migliore rispetto alle previsioni nella metà del 2020 - ciò dovuto in gran parte a Cina e agli Stati Uniti.

Il primo anno della crisi del coronavirus ha provocato la distruzione del reddito su una scala senza precedenti, una stima di 5,8 trilioni di dollari, e con le parti già vulnerabili della popolazione che ne sopportano il peso, secondo il rapporto su Commercio e Sviluppo dell'UNCTAD. In altri termini, c'è stata una perdita effettiva di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno in tutto il mondo, secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO).

La ripresa economica globale è iniziata nel terzo trimestre del 2020 quando i paesi hanno iniziato a revocare le restrizioni, però la seconda ondata della pandemia ha dato una battuta d'arresto soprattutto in Europa occidentale. L'arrivo dei vaccini e una migliore gestione delle misure di blocco, hanno ridotto l'impatto di questa contrazione. L'India e il Sud Africa hanno rallentato.

A livello regionale, i dati UNCTAD indicano che l'Asia orientale e l'America Latina sono andate leggermente meglio, probabilmente sostenute dalla crescita brasiliana. Brasile, Turchia e Stati Uniti, grazie a misure di soccorso di grandi dimensioni che hanno agito da ammortizzatori per la recessione hanno reagito bene, mentre la crescita è stata stimolata dall'aumento dei prezzi delle materie prime e degli asset.

del rimbalzo dei prezzi delle materie prime hanno anche beneficiato "diverse" economie africane in via di sviluppo; l'Africa nel suo complesso ha visto una pressione inferiore alle attese sui sistemi sanitari pubblici relativamente a COVID-19.

Richard Kozul-Wright, capo della Divisione sulla globalizzazione e strategie di sviluppo presso UNCTAD ha sostenuto che le iniziative di cancellazione del debito per le Nazioni più povere previste dal gruppo del G20 erano state estremamente deboli, in periodo in cui i paesi in via di sviluppo temevano di perdere i tanto necessari investimenti esteri diretti.

Kozul-Wright ha asserito che non si è fatto ancora abbastanza per l'implementazione giusta ed equa dei vaccini con COVAX; questo è una delle gravi debolezze nell'architettura sanitaria globale.

L'UNCTAD teme una maggiore volatilità, in particolare nei mercati di alcune materie prime agricole, con una minaccia per la sicurezza alimentare in diversi paesi. Inoltre, ha osservato che le perdite nella crescita globale "persisteranno poiché anche le proiezioni più ottimistiche per il rimbalzo della crescita non copriranno il deficit di reddito per diversi anni".

Per il 2021, l'UNCTAD ha annunciato una crescita globale del 4,7%, uno 0,6% migliore rispetto alle precedenti previsioni di metà 2020. Tutto dipenderà dal sostegno internazionale, ci dovranno essere tre condizioni: "una migliore vaccinazione e contenimento delle malattie nei paesi a reddito medio e avanzato; una rapida transizione dalle politiche di soccorso economico alle politiche di ripresa nelle maggiori economie del mondo e nessun crollo finanziario di importanza globale".

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/03/1087712

Per altri approfondimenti:

https://unctad.org/