#UNHCR: attualmente 1 persona su 95 è sfollata, nonostante le restrizioni #COVID19 i profughi continuano a muoversi

18.06.2021

    Il Global Trends Report dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) afferma che la pandemia non ha fermato l'esodo di milioni di profughi che scappano da guerre, violenze, persecuzioni, povertà e malattie; con migliaia di richiedenti asilo e vulnerabili rimasti bloccati "nella terra di mezzo" dalle restrizioni igienico-sanitarie.

    Attualmente, più dell'uno per cento della popolazione mondiale, ovvero 1 persona su 95, ora è sfollata; nel 2010 era 1 su 159.

  Durante la crisi pandemica gli sfollati hanno dovuto affrontare una maggiore insicurezza alimentare ed economica, nonché problematiche per accedere ai servizi sanitari e di protezione.

     Alla fine del 2020, oltre 160 paesi avevano chiuso i propri confini, con 99 Stati che non facevano eccezione per le persone in cerca di protezione.

   Per l'UNHCR, le dinamiche di povertà, l'insicurezza alimentare, il cambiamento climatico, i conflitti e le migrazioni sono questioni sempre più interconnesse e si rafforzano a vicenda, spingendo un numero molto alto di persone a cercare sicurezza e protezione.

   I dati mostrano che gli arrivi di nuovi rifugiati e richiedenti asilo sono diminuiti drasticamente nella maggior parte delle regioni del pianeta: circa 1,5 milioni di persone in meno rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato in circostanze non COVID, il che riflette il numero di coloro che hanno cercato protezione internazionale nel 2020 e sono rimasti bloccati.

   Per l'UNHCR, diverse crisi - alcune nuove, altre di vecchia data e altre riemerse dopo anni - hanno costretto alla fuga 11,2 milioni di persone nel 2020; rispetto agli 11,0 milioni del 2019.

    La cifra dell'anno scorso include le persone sfollate per la prima volta e le persone sfollate ripetutamente, sia all'interno che all'esterno dei confini del proprio Paese. A fine 2020 l'UNHCR aveva in carico 20,7 milioni di rifugiati; mentre altri 48 milioni di persone sono sfollate interne.

La maggior parte dei profughi proviene dall'Africa subsahariana, dal Medio Oriente e dalle Americhe e Caraibi; il numero di sfollati interni è aumentato di oltre 2,3 milioni.

    Guardando alle situazioni di sfollamento internazionale, la Siria è in cima alla lista con 6,8 milioni di persone, seguita dal Venezuela con 4,9 milioni. Seguono Afghanistan e Sud Sudan, rispettivamente con 2,8 e 2,2 milioni.

   La Turchia, durante gli anni pandemici, ha continuato ad ospitare il maggior numero di rifugiati con poco meno di 4 milioni, la maggior parte dei quali siriani (92%); è seguita dalla Colombia con oltre 1,7 milioni di sfollati venezuelani. Mentre la Germania si trova al terzo posto come Stato ospitante con quasi 1,5 milioni, e ha il maggior numero di rifugiati e richiedenti asilo siriani con il 44%; infine Pakistan ed Uganda concludono la classifica dei primi cinque Paesi ospitanti, con circa 1,4 milioni ciascuno.

   L'UNHCR esorta i leader mondiali a intensificare gli sforzi per promuovere la pace, la stabilità e la cooperazione al fine di arrestare ed iniziare ad invertire questa tendenza migratoria, quasi decennale, a causa di violenze e di persecuzioni; in quanto dietro ad ogni persona c'è una storia che merita attenzione e sostegno, nessuno lascia la propria casa o la nazione con leggerezza, se lo fa è per seri e gravi motivi. Molti bambini nascono in viaggio oppure quando le madri non hanno ancora trovato fissa dimora, tra il 2018 e il 2020 quasi un milione di bambini sono nati come rifugiati e molti potrebbero restare in tale condizione per anni a venire; gli adolescenti con meno di 18 anni rappresentano il 42% di tutti i migranti, tra l'altro sono la categoria più vulnerabile soprattutto se le crisi umanitarie si protraggono per anni. Per risolvere tutto ciò non bastano gli aiuti umanitari, ma ci vogliono decisioni forti e unitarie che pongano al primo posto i diritti umani non gli interessi fittizi dei singoli; la Convenzione sui Rifugiati del 1951 e il Patto Globale sui Rifugiati forniscono il quadro giuridico e gli strumenti per rispondere alle migrazioni.

    L'Agenzia evidenzia che nel corso del 2020 ci sono circa 3,2 milioni di profughi interni e appena 251.000 di loro sono tornati a vivere nelle loro case, un calo rispettivamente del 40% e del 21% rispetto al 2019; 33.800 rifugiati sono stati naturalizzati dai loro paesi di asilo.

    Il reinsediamento di migranti ha registrato un crollo drastico con appena 34.400 dei quali reinsediati, è il livello più basso degli ultimi vent'anni per conseguenza di un scarso numero di posti di reinsediamento ed ovviamente per la pandemia SarsCov_2.

Fonte:

https://news.un.org/en/story/2021/06/1094292

Per altri approfondimenti:

https://www.unhcr.org/flagship-reports/globaltrends/