#Texas #Aborto: torna indietro di decenni
Per anni, in Texas, i legislatori anti-abortisti hanno pian piano sgretolato il diritto all'aborto attraverso meccanismi come "restrizioni mirate sui fornitori di aborto" o leggi "TRAP"; da ultimo è stata approvata una legge molto restrittiva, però la Corte Suprema non ha bloccato l'entrata in vigore. Tale nuova normativa mette in pericolo i diritti sessuali e riproduttivi delle donne faticosamente conquistati.
La nuova legge vieta ai medici di fornire la pratica abortiva se viene rilevato il battito cardiaco fetale, compresa l'attività cardiaca embrionale, che ci può già essere a sei settimane dall'inizio della gravidanza; in questo lasso di tempo, tante donne, non si rendono ancora conto di essere gravide. La normativa precedente non vietava l'aborto prima delle 20 settimane di gravidanza.
"Vitalità" significa che un feto può sopravvivere al di fuori di un utero, e questo in genere si verifica tra le 24 e le 28 settimane; quindi le leggi che vietano completamente l'aborto prima di quella fase sono state sistematicamente rigettate dai tribunali. I divieti "gestazionali" precoci, perché considerati incostituzionali.
Un divieto di sei settimane in Georgia è stato eliminato l'anno scorso.
Nel 1973, la Corte Suprema ha dichiarato l'aborto un diritto protetto; nel 1992 ha riaffermato "la libertà costituzionalmente tutelata della donna di decidere di abortire prima che il feto raggiunga la vitalità e di ottenerlo senza l'interferenza dello Stato".
Joe Biden ritiene che la nuova normativa anti aborto texana "estrema" ed incostituzionale, perché viola "palesemente" i diritti delle donne e "danneggia in maniera significativa" l'accesso delle donne alle cure mediche.
Medici e i gruppi pro-aborto hanno duramente contestato la legge, perché è una delle più restrittive negli Stati Uniti; è entrata in vigore dopo che la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, non ha voluto esaminare il ricorso di urgenza presentato.
L'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani ritiene che la nuova legge sull'aborto del Texas metta in pericolo le donne; in quanto se non ci sono pratiche legali e sicure per questa pratica medica, le gestanti potrebbero ricorrere alle vie illegali, come succedeva in passato, con gravissimi rischi per la loro salute.
UN Human Rights ritiene che il regolamento "metta in pericolo le donne con ostacoli senza precedenti per avere un aborto sicuro in quasi tutti i casi". Inoltre, l'Agenzia è seriamente preoccupata per le "nuove forme di pressione" su coloro che difendono la salute e i diritti sessuali e riproduttivi; poiché la nuova legge consente di richiedere fino a 10.000 dollari di danni in tribunale civile contro chiunque sia coinvolto nelle pratiche dell'IVG.
Troppo spesso, anche in Paesi culturalmente progrediti, sui diritti acquisiti si torna indietro e non in avanti...
Aggiornamento:
Ora anche molte star americane si stanno mobilitando contro queste decisioni, anche perché potrebbero rappresentare un pericolo precedente restrittivo per altri Stati. E' sconcertante che una nazione molto avanzata come gli Stati Uniti torni indietro sul piano dei diritti fondamentali... Le donne non sono macchine per sfornare bambini!
Per approfondimenti:
https://www.supremecourt.gov/opinions/20pdf/21a24_8759.pdf
https://www.congress.gov/117/bills/hr3755/BILLS-117hr3755ih.pdf
https://capitol.texas.gov/tlodocs/87R/billtext/pdf/SB00008H.pdf
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