#Spagna: grande passo in avanti per l’immigrazione minorile

20.10.2021

   In Spagna è stato approvato una nuova riforma sull'immigrazione che garantisce che tutti i minori che arrivano da soli nel Paese iberico e sono sotto la tutela dell'Amministrazione siano debitamente identificati, così da elaborare le loro domande di soggiorno, che, a partire dai 16 anni, porteranno sempre con sé per lavorare. In questo modo, l'assurdità di avere migliaia di giovani privi di documenti o con permesso di soggiorno ma che non permette loro di lavorare. In Spagna tutti i minori di età superiore a 16 anni hanno il permesso di lavoro.

   L'UNICEF e altre organizzazioni che difendono i bambini e i giovani migranti considerano "un passo storico" questa riforma del governo spagnolo perché facilita l’integrazione.

   La Riforma odierna, in attesa di conoscere il testo definitivo che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato, risponde ai reali bisogni dei minori migranti, soprattutto nella loro transizione alla vita adulta, facilitando lo sviluppo del loro progetto di vita in Spagna e, infine, favorendo la loro integrazione duratura ed effettiva nella società, tenendo conto delle loro condizioni di particolare vulnerabilità a causa della loro condizione infantile, di stranieri e di non avere riferimenti familiari adulti.

    D'ora in poi la validità di tutte le autorizzazioni di soggiorno sarà di 2 anni, salvo il rinnovo da minorenne, che andrà da 1 anno a 3 anni e, all'occorrenza, sarà l'Autorizzazione a Lungo Termine. In questo modo non ci saranno più casi di minori che, essendo tutelati, hanno un permesso di soggiorno in Spagna ma che scade o si estingue al compimento dei 18 anni.

     Per quanto riguarda le condizioni di rinnovo per quei giovani che non lavorano, le relazioni degli Enti certificatori saranno più flessibili e valuteranno se i giovani sono all'interno di programmi di inserimento sociale e lavorativo e attesteranno i mezzi di sussistenza attraverso un programma sviluppato da un ente pubblico o privato. Questo riduce gli oltre 2.000 euro al mese che fino ad ora dovevano dimostrare come mezzi di sussistenza a un importo superiore all'IMV (Ingreso Mínimo Vital), cioè più di 480 euro al mese.

        Gli enti sono convinti che questa riforma favorirà l'inserimento socio-lavorativo di migliaia di giovani tra i 18 e i 23 anni, purché dimostrino di essere stati sotto la tutela del Sistema Pubblico di Tutela dei Minori per un tempo negli ultimi 5 anni, riconoscendo la retroattività degli effetti di questa nuova normativa nel momento in cui hanno avuto accesso al Sistema di Protezione.

    Viceversa, c'è preoccupazione perché queste proposte non sono state inserite nel testo definitivo. La destinazione finale di quei giovani che, pur potendo beneficiare di questa riforma, non potranno farlo perché hanno nel loro recente passato, qualsiasi causa pendente o antecedente penale, nonostante si possa spiegare come conseguenza della situazione di abbandono in cui li ha lasciati l'Amministrazione stessa.

Fonte:

https://www.unicef.es/prensa/entidades-profesionales-infancia-migraciones-celebran-reforma-reglamento-extranjeria