ONU: 900.000 in più professionisti del personale ostetrico salverebbero 4,3 milioni di vite all’anno

10.05.2021

Un nuovo studio congiunto, per l'anno 2021, di varie Agenzie delle Nazioni Unite rileva che attualmente al mondo c'è carenza per 900.000 ostetriche, dato che equivale a un terzo della forza lavoro in 194 Stati.

La rivista scientifica The Lancet ha pubblicato un'analisi effettuata per il Report in questione, dove si mostrava che, se i servizi di ostetricia fossero stati interamente finanziati entro il 2035, il 67% delle morti delle gestanti potrebbe essere evitato, se i servizi di ostetricia fossero stati interamente finanziati entro il 2035, il 67% delle morti delle gestanti potrebbe essere evitato, il 64% di quello dei neonati e il 65% di bambini nati morti e così si potrebbero salvare 4,3 milioni di vite all'anno. La mancanza di questa figura professionale crea un grave problema nel prevenire decessi.

La pandemia SarsCov_2 ha ingigantito questa problematica ponendo in secondo piano i bisogni di salute di donne e neonati; portando all'interruzione dei servizi di ostetricia e al trasferimento delle ostetriche ad altri servizi sanitari.

Sebbene la precedente relazione sullo stato dell'ostetricia nel 2014 mostrasse già una carenza di personale e fornito una tabella di marcia per rimediare, i progressi negli ultimi otto anni sono stati troppo inefficienti. L'attuale Rapporto indica che, se si compiono progressi al ritmo attuale, la situazione sarà solo leggermente migliorata entro il 2030; ergo non coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili.

La disuguaglianza di genere è un fattore non riconosciuto in questa massiccia carenza di personale, poiché le donne rappresentano il 93% delle ostetriche e l'89% delle infermiere; si ha una disuguaglianza inversa, cioè in questo campo lavorativo c'è penuria del sesso maschile.

La continua mancanza di risorse per il personale ostetrico è un chiaro segno che i sistemi sanitari non danno la priorità ai bisogni di salute sessuale e riproduttiva di donne e ragazze e non riconoscono il ruolo di questa figura professionale.

Il personale ostetrico non si limita a dare assistenza solo durante il parto; ma può offrire una vasta gamma di servizi pre e post-partum, che possono comprendere: la pianificazione familiare, l'individuazione e il trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, i servizi della salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti.

La Dott.ssa Franka Cadée, Presidentessa della Confederazione Internazionale delle Ostetriche, chiede ai governi di agire quanto prima perché la situazione attuale, in cui si trovano ad operare tali professionisti, non è più sostenibile. Cadée ha dichiarato che in quanto professionisti autonomi delle cure primarie, vengono continuamente ignorati e sottovalutati; è giunto il momento che i governi riconoscono le prove che dimostrano l'impatto dell'assistenza ostetrica nel miglioramento e nella protezione delle vite, di conseguenza devono agire secondo le raccomandazioni del paper.

Affinché tali figure raggiungano il loro pieno potenziale, sono necessari maggiori investimenti nella loro istruzione e formazione, nell'erogazione dei servizi e nella leadership. I governi devono necessariamente dare la priorità al finanziamento e al supporto per l'ostetricia e adottare misure concrete per includere questi professionisti nelle loro politiche sanitarie.

La presentazione del Rapporto è coincisa con la Giornata Internazionale dell'Ostetrica, che si celebra ogni anno il 5 maggio. Tale Giornata riconosce il ruolo essenziale di questi professionisti della salute che svolgono nella prevenzione della mortalità materna e neonatale e nel consentire alle ragazze e donne di prendere le decisioni migliori per sé stesse e per i loro bambini.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/05/1491642 

Per altri approfondimenti:

https://www.unfpa.org/es 

https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(20)30397-1/fulltext#:~:text=The%202014%20Lancet%20Series%20on,the%20level%20of%20intervention%20coverage 

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